giovedì 21 febbraio 2019

Quel che passa il convento


"Mmmmh, bella questa ricetta... però però... le pere mi mancano ..."

"Dai mamma, perchè non prepari questo dolce? Non credi che sarà perfetto per la merenda?"
"Mi dispiace Pulce, ma il cioccolato fondente non mi basta...."

"Fiordisambuco, è tanto tempo che non fai la torta col coperchio...."
"Caro signor Darcy, non ho fatto in tempo a fare la spesa, le mele ci sono, ma... non ho nè pinoli nè uvetta..." 

Insomma, cosa passa il convento?
Farina, zucchero, uova e mele renette...
Burro? In frigo ce n'è poco, pochissimo....

E allora ....

TORTA DI MELE DELLO ZIO ETTORE
( che non è la torta di un mio parente, ma che viene – con questo nome - dritta dritta
dalla cucinadi Sabrine d'Aubergine, dove è arrivata sulle ali di ricordi)

INGREDIENTI

1 kg di mele renette
200 gr di zucchero (la ricetta dice 250 gr, ma secondo me si può ridurre)
150 gr di farina bianca 00
2 uova
1 bicchiere di latte
1 bustina di lievito per dolci

PROCEDIMENTO


Sbucciare e mondare le mele; tagliarle in quarti e poi a fettine sottili, raccogliendole in una terrina ampia, unire lo zucchero e mescolare senza spappolare le mele.
Lasciar macerare per un'oretta.
Ungere con il burro una tortiera e cospargela di zucchero
Sciogliere il lievito nel latte (aggiungere il latte a poco a poco in modo da non formare grumi).
In un'altra terrina rompere le uova e sbatterle, senza montarle e aggiungere il latte con il lievito e poi la farina mescolando bene, in modo da aver un impasto liscio e cremoso.
Unire le mele, scolandole dal succo, e mescolare (si può aggiugere il succo delle mele a poco a poco per dare all'impasto la giusta morbidezza); versare nella tortiera e infornare a 180° per una mezz'ora e poi a 160° per 45 minuti.


Lasciar riposare la torta per una decina di minuti nel forno spento e poi toglierla dalla tortiera, delicatamente.
Servita tiepida è perfetta, ma anche fredda è buonissima


Nota a piè di pagina n. 1: la tortiera migliore è quella a cerniera che consente di sformare senza problemi questa torta che rimane comunque molto morbida e "elastica"
Io però preferisco mettere sotto la tortiera un foglio di alluminio per evitare pasticci con l'impasto morbido che magari fuoriesce dal fondo.

Nota a piè di pagina n. 2: dedico questa torta a un'amica di penna e fornelli che era alla ricerca di una ricetta di torta "dietetica"

Nota a piè di pagina n. 3: mai come in questo periodo ho consapevevolezza della mia imperfezione (l'organizzazione familiare fa acqua da tutte le parti...), ma si sa...la perfezione non è di questo mondo

domenica 10 febbraio 2019

Neve di casa


Il regalo di Natale per il signor Darcy, da parte mia, avrebbe dovuto essere una manciata di giorni nel posto magico, per lasciarci alle spalle un anno  pesante e difficile, per lasciare a casa - per pochi momenti - i problemi che non si possono cancellare, per ritrovare - tra le montagne che ci hanno sempre incantato - qualche momento di serenità in cui essere - prima di tutto - famiglia Fiordisambuco...

Invece, siccome qualcuno ci mette sempre lo zampino, la piccola vacanza, attesa, pianificata e prenotata, è saltata all'ultimo momento, perchè ora della fine prevalgono sempre il  senso di responsabilità, la serietà, l'affidabilità, la consapevolezza che, al di fuori della famiglia Fiordisambuco, ci sono altre persone....

"Rimandiamo - ci siamo detti - rimandiamo a Carnevale ..., magari sarà anche più bello, ci sarà più neve e potremo finalmente tornare a mettere le ciaspole ai piedi. Rimandiamo.... magari nel frattempo le cose si sistemano...."


Non so se ci sarà più neve, non so nemmeno se le cose si sistemeranno, però non potevamo rinunciare a poche ore, domenica scorsa, sulla neve appena caduta sui monti casalinghi.....
Un paesaggio da fiaba, un vento tagliente che lasciava senza fiato, un passo dopo l'altro, con calma, mentre la Pulce e il signor Darcy precedevano con  altri ritmi.


LASAGNE CON ZUCCA E SALSICCIA

INGREDIENTI

300 g di lasagne
400 g di zucca già pulita
250 g di salsiccia a nastro
   80 g di speck
100 g di parmigiano 
600 g di besciamella (abbastanza morbida)
sale
olio extravergine di oliva
salvia, rosmarino e aglio

PROCEDIMENTO


Tagliare la zucca a pezzetti (non troppo piccoli altrimenti cuocendo diventa una specie di purè) e cuocerla in padella con poco olio, salvia, rosmarino e aglio per profumare, fino a che è tenera.
"Sgranare" la salsiccia e rosolarla; tagliare a striscioline lo speck. 
Preparare la besciamella, insaporirla con grana e noce moscata (poca), lasciandola abbastanza morbida.
Se siete virtuose preparate la sfoglia per le lasagne tirandola col mattarello; se siete pigre o disorganizzate o poco avvezze all'arte della sfoglina, usate - come ho fatto io - delle lasagne fresche della marca che preferite (Consonante lunga, signor Anfibio, chi volete ...).
In una pirofila stendere un velo di besciamella e poi uno strato di pasta e coprire con besciamella, zucca (togliere gli ghi di rosmarino,la salvia e l'aglio), salsiccia e speck, parmigiano; procedere con gli altri strati allo stesso modo, fino ad esaurimento degli ingredienti.
Cuocere in forno caldo (180°) per una mezz'ora; servire ben caldo con una spolverata di parmigiano.



Nota a piè di pagina n. 1: noi non siamo tipi da sci...

Nota a piè di pagina n. 2: le lasagne già pronte, allestite il giorno prima, sono state perfette per  il "pranzo della domenica" al ritorno dalla passeggiata.

sabato 26 gennaio 2019

Su sentieri conosciuti

Come, dopo un lungo periodo in cui non si è andati in montagna,  è meglio riprendere a muoversi su sentieri conosciuti, senza avventurarsi in lunghe escursioni in luoghi mai frequenatati prima, così anche in cucina, dopo mesi in cui la pasta in bianco si è alternata a quella al pesto e le tagliatelle fresche del supermercato con la consonante lunga hanno salvato pranzi e cene insieme ai ravioli del signor Anfibio, ho capito che - prima di osare nuovi esperimenti tra i fornelli - era meglio riprendere confidenza con pentole e pignatte con le collaudate ricette di famiglia. 
Dopo i biscotti di Frau e il patè di fegato che, nonostante tutto, ha fatto la sua comparsa tra gli antipasti del pranzo di Natale, in una domenica finalmente fredda, ho riportato in tavola un piatto che era stato insegnato a mia madre da una collega di origine bresciana.

Involtini della signora G.

Ingredienti (per 4 persone)


12/16 fettine di lonza di maiale
4/6 amaretti
50 g circa di parmigiano grattuggiato
50 g circa di pan grattato
un cucchiaio colmo di prezzemolo tritato finissimo
aglio (poco)
salvia
una punta di cucchiaino di "spezie" (cannella, pepe, noce moscata....)
burro
brodo

Procedimento



Sciogliere in un tegamino 20 g di burro  e unire il prezzemolo tritato con l'aglio; far appassire senza rosolare.
Mescolare in una ciotola gli amaretti tritati, il pangrattato, il grana, il battuto di prezzemolo appassito nel burro, le spezie e amagalmare con un paio di cucchiai di brodo, fino ad ottenere una specie di polpetta soda.
Stendere il ripieno su ogni fettina di lonza, aiutandosi con la lama di un coltello, arrotolare e fissare con uno  stuzzicandenti; tenere da parte un po' di ripieno. 



Rosolare gli involtini in una padella con olio e burro, bagnando poi con il brodo e aggiungendo un paio di foglie di salvia per profumare.
Far cuocere gli involtini a fuoco basso, per un'ora abbondante, aggiungendo all'intingolo il ripieno avanzato, per renderlo più denso e saporito.

Servire ben caldi con il purè o, meglio ancora, con la polenta.



Nota a piè di pagina n. 1: la signora G aveva un barattolino di miscela di spezie già pronta, io di solito vado a occhio, con cannella, noce moscata, una punta di chiodo di garofano e un soffio di pepe

Nota a piè di pagina n. 2: freddo è freddo, finalmente, ma .. nevicherà? io ci spero, per avere davanti una nuova "pagina bianca"