domenica 7 luglio 2013

"....con Sir Falstaff tutti andiamo a cena": I piatti delle Stars

Con un padre melomane che ha vissuto la gloriosa epoca scaligera  degli anni '50  e '60, che, in quegli anni,   non solo ha visto ogni opera in cartellone, ma ha anche assistito, da bravo  loggionista, a tutte le repliche della leggendaria Traviata con la Callas, che conserva i manifesti autografati dalla "Divina" (e smetto qui....), avrei potuto crescere ribelle alla passione paterna e  fare rotta verso altri lidi, virando verso generi musicali completamente diversi e, invece, mi sono innamorata anch'io del melodramma. Le storie intricate ed inverosimili, spesso assurde, delle opere si sono mescolate alle favole quando ero bambina, e se, crescendo,  ho apprezzato la musica per la sua stessa bellezza,  adesso, anche se sono ancora vagamente stonata, non so suonare nessuno strumento e  non ho nessuna competenza musicale, Violetta, Mimì, Lucia, Manrico,  Alfredo, Rodolfo, Butterfly, Tosca e Leonora, Norma e Pollione  e  compagnia cantante sono di casa nella mia cucina e sono loro che si fanno carico delle mie arrabbiature, dei miei palpiti e delle mie lacrime
E' stato ovvio, quindi,che di fronte alla proposta del contest SienaandStars  che la vulcanica ed inesauribile Patty ha tanto bene illustrato, io andassi subito a vedere se, tra i concerti di Siena  ci fosse qualche titolo che avesse a che fare con il melodramma.
Ugualmente era  ovvio era che io mi incantassi sulla serata dedicata a Verdi ( 30 luglio)  e, infine, altrettanto ovvio, per come sono io, che mi defilassi di fronte alla sfida.
Quale piatto creare  per essere all'altezza del genio di Verdi che  ha esplorato ogni sentimento dell'animo umano e lo ha tradotto in musica immortale? Che ricetta inventare e preparare, per trasformare in sapori, profumi, colori e consistenze  le passioni che Verdi ha messo in musica? In quale dolce o primo piatto trasfondere il tormento di Violetta o l'innocenza di Gilda, la passione di Ernani, la spavalderia del duca di Mantova, gli incubi di Azucena, la potenza di Attila, la sete di vendetta di  Rigoletto, l'amore appassionato del Conte per Amelia? Impossibile, per me, povera donna, sola abbandonata in questo popoloso deserto: ho scritto un bel commento a Patty, riconoscendomi sconfitta ancora prima di combattere.
Ma una sera, mentre cercavo di assemblare qualcosa di decente da portare in tavola dopo una giornata di lavoro, mi sono resacconto che ho avevo pensato a tutti gli eroi e e le eroine verdiane, ai grandi amori, ai tradimenti, alle diatribe familiari, a re e banditi, a schiave e condottieri, a duchi e buffoni, ma non a lui, il mio nuovo amore,  che mi ha stregato in una fredda serata dello scorso febbraio, l'ultimo e forse il più  umano tra i personaggi verdiani: non un re, un tiranno, un patriota o un eroe romantico, ma un attempato grassone,  che si crede ancora un irresistibile seduttore, al tempo stesso comico e malinconico, amaro e ironico, sbeffeggiato  da un terzetto di comari astute e smaliziate,  eppure ancora  capace di affermare la propria superiorità su ogni "ogni sorta di gente dozzinale".
Pensando quindi a  Falstaff,  all' "enorme e immenso Falstaff",  panzone  e briccone, buongustaio e attempato donnaiolo, che va a farsi bello per sedurre Alice,  che ricorda con una punta di maliconia quando era paggio del duca di Norfolk ed era sottile sottile sottile,  ho cucinato un roastbeef saporito, un piatto robusto, con un gusto deciso e aromatico che, mi piace immaginare,  il vecchio John   avrebbe apprezzato.
E così,  partecipo anch’io al gioco, non per vincere, ma  perchè, come dice Falstaff , tutto nel mondo è burla .........Spero che Verdi non se la prenda troppo!
Per essere onesta fino in fondo, la  ricetta non è tutta mia, ma la rielaborazione di una ricetta di I., amica di mia madre e - guarda caso –  appassionata musicista.....

Ingredienti
(per 4 /6 persone di buon appetito, anche se non tutte come Falstaff)
un pezzo di roast beef (il mio era un po' meno di un kg)
4 rametti di rosmarino
4 foglie di alloro
2 /4 spicchi di aglio (4 se sono piccoli)
qualche fogliolina di menta
2 rametti di prezzemolo
4 bacche di ginepro
un bicchierino di whisky
uno spruzzo di vino bianco
3-4 cucchiai di olio extra vergine di oliva
brodo
sale e pepe

Procedimento

Praticare orizzontalmente nel roastbeef  4 tagli nei quali inserire i rametti di rosmarino e 4 tagli verticali, nei quali inserire  gli spicchi d'aglio tagliati a metà. Mettere olio e aromi in una casseruola a freddo e scaldare; aggiungere poi la carne e rosolarla su ogni lato a fuoco vivo per 10-15 minuti, bagnandola con il vino bianco. Togliere la pentola dal fuoco e aggiungere il bicchierono di whisky; rimettere la casseruola sul fuoco e continuare la cottura per un quarto d'ora, non di più, aggiungendo a poco a poco un po' di brodo: l'arrosto è per un amante delle belle donne e della buona cucina, quindi deve essere al sangue. Spegnere e lasciar riposare.Tagliare a fette non troppo sottili e servire caldo, accompagnando con l'intingolo.

Nota a piè di pagina n. 1:  come ho detto sopra non ho competenze musicali e quindi qualunque cosa io scriva è incompleta e imprecisa;  posso solo dire che Falstaff,  più complessa di altre opere verdiane, che magari colpiscono di più ad un primo ascolto, è un'opera  affascinante e soprendente, ricca e raffinata, con squarci melodici di una bellezza stupefacente; un capolavoro teatrale di un genio - "Le allegre comari di Windsor" di Shakespeare - che un altrettanto grande genio (a ottant'anni!) ha trasformato in un capolavoro musicale. Provate ad ascoltarla....

Nota a piè di pagina n. 2: in questo periodo al vecchio John si alterna, nel farmi compagnia in cucina, una donna che si arrabbia e minaccia sfracelli al posto mio: la terribile Norma, ma questa è un’altra musica, un’altra storia, un altro autore.

Nota a piè di pagina n. 3: mio fratello ha scelto altre rotte musicali , ma  - ironia della sorte - ha sposato una ragazza - che tra le altre doti - è anche diplomata al Conservatorio.

Nota a piè di pagina n. 4: qualche deviazione su altri generi musicali la faccio anch'io, non spaventatevi;  solo che, alla fine, ragione e sentimento mi portano sempre lì, tra romanze e cabalette.

Nota a piè di pagina n. 5: quale whisky? io per fare le cose in grande ne ho usato uno dalle mille caratteristiche speciali che tempo fa è stato regalato a mio marito: non ditegli che un prezioso bicchierino è finito nell'arrosto ......

17 commenti:

  1. bellissimo! tutto bellissimo Cluadette, come sempre!
    baci
    Sandra

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  2. Così rosso e succoso... sì, avrebbe apprezzato...

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    1. Dici di sì? bene,la prossima volta lo inviterò alla mia tavola....
      Claudette

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  3. Il tuo roastbeef parla da solo cara Claudette e la tua ironia è sempre piacevolissima.

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  4. Ahhhh ti adoro! E scopro qualcosa in più di te che ci accomuna...la passione per la musica lirica che ultimamente sto seguendo con nuovo amore grazie a mia sorella soprano nel coro di Città Lirica a Torre del Lago. Contrariamente a te, nonostante ami Verdi moltissimo (una fra le mie opere del cuore è Rigoletto), io sono Pucciniana inside. Puccini mi strappa lacrime a profusione, Verdi mi commuove. Questa tua scelta di abbinare il roast-beef a Falstaff è bellissima e molto centrata. Tra l'altro un opera poco conosciuta, dell'ultima produzione Verdiana che invece riserva molte sorprese.
    Bravissima. Hai ancora tempo e sono certa potrai buttarti ancora, senza farti troppo male....non essere timida su!
    Un forte abbraccio, Pat

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    1. E sì, Puccini fa piangere (ultimo atto di Manon: un'alluvione!), ma Verdi mi affascina di più...
      Dici che c'è tempo per una seconda ricetta? mi devo impegnare allora, far funzionare il cervello e mettermi all'opera in cucina, con tanta tanta musica!
      Claudette

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  5. Adoro la musica classica e anche io sono tentata di lasciare una ricetta a Patty... purtroppo quello che mancherebbe sarebbe il tempo.... ho solo 2 giorni....
    Avrei dovuto aprire prima la tua paginaaaaaaaa.... ho letteralmente sprecato un pezzo magnifico di Roast-beef addormentandomi mentre cuoceva al sale in forno.
    Sarebbe stata meglio la tua ricetta.
    Beh, ottima scusa per rifarla.
    Nora

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    1. Scade tra 10 minuti! ce la fai?
      Prova il roastbeef di Falstaff e fammi sapere e, mentre lo prepari, ascolta Verdi, così non ti addormenti!
      A presto,
      Claudette

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  6. Un contest davvero originale, hai fatto bene a partecipare, così hai condiviso un'altra bella ricetta,
    brava Claudette!
    Buona settimana,
    Amalia

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    1. Uno degli aspetti imprevisti del blog è quello di avermi fatto venire voglia di "giocare"!
      Claudette

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  7. La musica classica mi affascina molto ma purtroppo la conosco poco... però mi sono lasciata incantare dalle melodie della tua cucina!! In bocca al lupo!

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    1. In realtà c'è un sacco di musica classica che sentiamo (film , pubblicità, sigle di programmi... ) senza sapere che cosa è o chi l'abbia scritta: prova a farci caso!Magari è l'inizio di una nuova passione.
      Bentornata dalle vacanze!
      Claudette

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  8. decisamente è una ricetta da falstaff :-))
    terremo il segreto anche se l'aroma del whiski è cosi gradevole che un po si sente :-)

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    1. Mi raccomando: silenzio! Perchè già era rimasto sconcertato quando ho usato l'armagnac per sfumare la carne per un patè....
      Claudette

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  9. Grazie Claudette!!! Bellissima presentazione per il tuo roast beef! :)

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