domenica 7 febbraio 2016

Domenica di pioggia

Piove.
Il sig. Darcy si dedica a lavoretti di bricolage per costruire un adeguato riparo alle cince di vario colore e agli altri pennuti  che sono nostre ospiti durante l'inverno.

La Pulce si gode la dose supplementare di coccole che spetta di diritto ad ogni bambino con l'influenza.

Io che devo smaltire l'arrabbiatura conseguente al pomeriggio di ieri dal parrucchiere con il quale credo di avere seri problemi di comunicazione ( o forse è lui che ha problemi di comprensione), impasto il pane, ascolto musica e cucino.....

PETTO DI ANATRA ALLE PRUGNE E ALBICOCCHE

INGREDIENTI


1 petto d'anatra  (in realtà è mezzo petto)
una decina di prugne secche morbide
una decina di albicocche secche morbide
mezzo bicchiere di vino bianco
mezzo bicchiere di vino rosso
un bicchierino scarso di brandy
un bicchierino scarso di aceto balsamico
il succo di mezzo limone o due cucchiai di succo d'arancia 
rosmarino
salvia
sale 
brodo
sale 

PROCEDIMENTO



In una padella ampia rosolare, a fuoco vivace, il petto d'anatra prima dalla parte della pelle in modo che faccia una bella crosticina e poi dalla parte della polpa. Salare,  sfumare con il vino bianco e il brandy ed aggiungere le erbe aromatiche lavate e la frutta secca. Aggiungere il vino rosso e l'aceto balsamico. Far cuocere per una ventina di minuti  a a fuoco medio, bagnando con un po' di brodo. Togliere il petto d'anatra dalla padella tenendolo in caldo e far restringere l'intingolo se troppo liquido. Tagliare la carne a fette dello spessore di circa 2 cm (la carne deve rimanere rosata all'interno)
Servire caldo con patate al forno o, come ho fatto io, con la polenta.

Nota a piè di pagina n. 1 una volta l'anatra era a km zero, dato che i nonni allevavano oltre alle galline e ai conigli, anche un paio di anatre che finivano in pentola nelle occasioni di festa. Da quando la nonna è rimasta sola ci sono solamente le galline....

Nota a piè di pagina n. 2: tempo di influenza questo e che nostalgia per i tempi in cui l'influenza era occasione per un gelato fuori stagione per dare sollievo alla gola infiammata, per un libro nuovo da leggere quando il mal di testa era meno intenso e per una mano fresca sulla fronte....

Nota a piè di pagina n. 3: non c'è volta che io torni soddisfatta dalle mie spedizioni dal parrucchiere....perchè se io dico leggero lui capisce vaporoso, se io dico sfilato lui capisce  corto, se io dico liscio lui capisce gonfio? a volte dubito della mia capacità di esprimermi, visto che il problema non è capitato con un solo "acconciatore ". E ogni volta torno a casa con la tentazione di infilare la testa sotto la doccia e l'unica consolazione data dal fatto che con i capelli si può sempre riprovare........





1 commento:

  1. Io ho approfittato della pioggia per una marmellata di arance, ma anche l'anatra non mi dispiace.
    Per fortuna io con il parrucchiere ho un buon rapporto e riesco a tenere un'immagine decorosa andando a versare l'obolo (perchè di questo si tratta) ogni 3 settimane.
    Ti auguro di trovare il tuo parrucchiere del cuore presto.
    Nora

    RispondiElimina