sabato 15 ottobre 2011

Il vento non sa leggere, ma mi piace lo stesso....

Non me ne vogliano tutti coloro che detestano il vento, perchè scompiglia i capelli, perchè rende nervosi, perchè secca la pelle, perchè fa venire mal di testa.... : so che rischio di passare perlomeno per bizzarra, se non per suonata, ma  a me il vento piace, in qualunque stagione.
Il vento mi rende irrequieta, ma  di un’irrequietezza piacevole, potrei dire quasi euforica, mi dà una sensazione di libertà e di energia, mi  fa venire voglia di partire, di viaggiare, di andarmene a spasso.
Mi affascina il vento nei temporali quando sposta, raggruppa, sconvolge e ricompatta i nuvoloni, mi  piace il vento che mozza il respiro al   mare o in alcune zone particolari del lago, mi piace il vento con la pioggia (e pazienza se ho appena lavato i vetri).
Mi diverte il vento nelle giornate limpide in cui i colori sono più brillanti, i contorni più netti, e sembra di poter toccare, al di là del lago, le montagne, che  rivelano di non essere una massa piatta,  ma mostrano tutte le loro asperità, le rientranze e le sporgenze della roccia.
Mi incanta vedere gli alberi che si muovono all’unisono, ma ciascuno secondo le proprie caratteristiche e mostrano colori insoliti, come succede agli ulivi che sembrano diventare d’argento o, invece, si spogliano rapidamente, come è successo in questi giorni al  pruno che vedo dalla finestra della cucina.
E poi, per essere pratici, volete mettere fare il bucato in un giorno di vento? Asciugano in un attimo, senza problemi,  lenzuola e asciugamani.
Sul vento ho due sole considerazioni negative: detesto il vento in città perchè fa volare, insieme alle foglie, anche  ogni sorta di sporcizia e evito di guardarmi allo specchio nelle giornate invernali  limpide e ventose  perchè la luce è impietosa  e  ogni difetto si evidenzia in maniera crudele (forse d’estate la luce è più morbida).
Domenica scorsa qui era una spettacolare giornata di vento freddo, ma con il sole ancora abbastanza tiepido: se avessi dovuto dar retta alla mia follia, avrei chiuso baracca e burattini per andarmene in giro, magari in montagna; invece, mentre i pensieri volavano “via col vento”, la testa è rimasta  sulle spalle e i piedi ben ancorati per terra e mi sono accontentata di un paio d’ore  in giro con marito e Pulce, sui sentieri che salgono dietro casa, a  cercare castagne che quest’anno  non ci sono, rami e bacche per una composizione autunnale.
E il resto della giornata? Il resto della giornata è stato dedicato a trasformare l’esuberante raccolto di mele cotogne in marmellata....

Ingredienti
  
per 1 kg di polpa di mele cotogne
500 grammi di zucchero
succo di 1 limone


Procedimento

Lavare le mele cotogne, pulendole bene dalla peluria che riveste la buccia.
Metterle in una pentola  che le contenga tutte e coprirle di acqua; portare a ebollizione e lasciar cuocere fino a che la polpa si è ammorbidita (in pratica quandola buccia si rompe). Lasciar raffreddare e quindi recuperare tutta la polpa, se volete buccia compresa. Frullare con frullatore a immersione; aggiungere per ogni kilogrammo di polpa 500 grammi di zucchero e il succo di un limone; cuocere a fuoco moderato per mezz'ora, quaranta minuti, mescolando spesso, altrimenti la marmellata si comporta come magma in eruzione e spruzza a destra e a manca su piastrelle e pavimenti , magari puliti di fino  il venerdì pomeriggio precedente, come è successo a me (alla Pulce però la marmellata che fa "blop" è piaciuta molto).
Invasare e sterilizzare secondo quanto si è abituati a fare: io - per motivi di tempo - lascio raffreddare, invaso nei barattoli precedentemente lavati e asciugati in forno (mentre i tappi li faccio bollire); sterilizzo facendo bollire i vasi in un pentolone, separandoli opportunamente con uno strofinaccio.

 
Nota a piè di pagina n.1: per domani non si prevede  vento, ma freddo e niente sole, quindi sarà una giornata ideale per la cucina e io  ho ancora un cesto pieno di mele cotgone : che cosa ne faccio? altra marmellata? una gelatina? ho letto la ricetta di una Tarte Tatin con le mele cotogne: ci provo?

Nota a piè di pagina n. 2 :  "Il vento non sa leggere", "Via col vento", "Canne al vento" ... ce ne sono altri?




5 commenti:

  1. Anch'io adoro quando il vento spazza il cielo e lo rende così azzurro e limpido da far quasi commuovere...(mi commuovo un po' meno quando devo raccogliere le foglie...ma non si può avere tutto!)
    Queste mele cotogne sono uno spettacolo, io ne ho acquistata una al mercato, è così bella che credo non la mangerò, la lascerò a far bella mostra nel centrotavola!

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  2. Non amo particolarmente il vento se non durante il periodo estivo,mi tiene una piacevole compagnia ..in questo periodo il vento pare mi metta in disordine le idee...e non sei "suonata" ma molto molto piacevole da leggere e seguire!
    Buona domenica!

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  3. Anche se ne risente molto la mia pelle secca, mi piace molto il vento e tu lo hai descritto perfettamente hai citato dei dettagli a cui non avevo mai pensato!! La marmellata di cotogne deve essere deliziosa, io ho aperto ieri quella che avevo fatto recentemente con i fichi ma sono riamasta delusa...non era granché, pazienza!!
    Un bacione, CLaudia

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  4. Anche a me piace il vento,
    però dipende da dove mi trovo,
    a volte è inquietante.
    La marmellata di cotogne non l'ho mai fatta,
    è anche difficile trovar le mele.
    Bellissime le tue foto.
    Angela

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  5. Per Lolle:
    E'il primo anno che abbiamo così tante mele cotogne.Prima di sposarmi non le avevo mai viste "dal vivo" pur avendo mangiato più volte la "cotognata".

    Per Monica:
    Grazie per i complimenti e per la tua presenza!

    Per la mia omonima:
    Speriamo che la marmellata sia venuta bene; quando la aprirò ti farò sapere (il mio giudice più severo però è mio fratello ).

    Per Angela:
    Sai, è strano...tutti mi fanno i complimenti per le foto e pensare che la specialista delle foto è sempre stata mia sorella! grazie!

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