Da bambina, oltre ad immaginarmi maestra – il lavoro di mia madre per tutta la vita – davo per scontato che - come i miei genitori, entrambi insegnanti - anch’io avrei sposato prima o poi un collega di lavoro.
Ho capito presto, però, che i miei colleghi erano da lasciar perdere,
ma
mai avrei immaginato che il ragazzo biondo, sarcastico e indisponente, colonna
portante del gruppo di escursionismo giovanile di cui ero parte anch’io, sarebbe diventato mio marito.
Forse lo aveva capito mia madre che lo
conosceva fin da quando lui era un bambino e lei era la sua insegnante; io
certo lo vedevo troppo distante da quello che io ero, o credevo di essere: lui sportivo, io in difficoltà con ogni
attività sportiva che comporti un’esibizione delle proprie
capacità; lui innamorato dell’arrampicata, io che adoro la montagna ma devo
stare con i piedi ben saldi per terra; io che vivevo di sogni e di
chimere, di belle lettere e di poesie, lui con una solida formazione tecnico-scientifica; io cresciuta a Callas e Mozart, lui che prediligeva una musica un po' più ...."rumorosa"; io mora e lui biondo; io romanzi, lui saggistica; io curiosa in cucina e lui restio a sperimentare ogni nuovo sapore; io pessimista, lui saggiamente realista; io che nei momenti di nervoso reagisco prima di pensare, lui capace di valutare
razionalmente la situazione; io che trovo le parole giuste solo a posteriori e lui che riesce a non farsi mettere i piedi in testa; lui che fa conti complessi a mente, io che per dosare lo zucchero per la
marmellata ho bisogno di carta e penna per impostare le proporzioni; lui che per lavoro è abituato a misure con limiti di tolleranza inferiori al millimetro e io che misuro a occhio; io formichina, lui che sa bene che la vita è una sola; io imbranata al volante,
lui mai visto in difficoltà alla guida; io che per non sbagliare
non
tento nemmeno, lui disposto a mettersi in gioco; io "pittima" e lui più spartano; lui capace di rapportarsi alle persone e di adeguarsi alle situazioni, io più rigida; lui pungente e io insopportabilmente permalosa...........
Eppure... eppure, nonostante diversità e divergenze e oltre al resto), sono più di dieci anni di matrimonio
e due di “fidanzamento”: forse quello che ci fa stare bene insieme è più forte delle differenze, forse gli ingredienti che abbiamo mescolato, pur apparentemente in contrasto, si sono legati (o, meglio, sposati) bene ed il risultato,
pur con le sue imperfezioni, non è male......
DOLCE ALLE PRUGNE
INGREDIENTI
300 grammi di farina bianca
1,5 cucchiaini di lievito di birra disidratato ( circa mezzo cubetto di lievito di birra fresco)
1 uovo
1 dl di latte circa
50 grammi di zucchero
120 grammi di burro
un kg circa di prugne scure (quelle trentine di Dro sono perfette)
un cucchiaio di zucchero e un pizzico abbondante di cannella
PROCEDIMENTO
Sciogliere il lievito nel latte appena tiepido; in una ciotola capiente setacciare la farina con lo zucchero e creare un cratere. Quando sul latte si è formata una schiuma, versarlo al centro della farina, insieme all'uovo sbattuto a parte; mescolare e aggiungere il burro fuso lasciato intiepidire; lavorare fino ad ottenere un impasto liscio, aggiungendo eventualmente un po' di farina.
Lasciar lievitare per circa un'ora, coperto da uno strofinaccio.
Nel frattempo lavare le prugne ed asciugarle, tagliarle a metà, togliendo il nocciolo, e poi ridurle in spicchi; quando l'impasto è raddoppiato di volume (più o meno), lavorarlo un po' per sgonfiarlo, stenderlo in una tortiera.
Disporre sulla pasta le prugne con la polpa verso l'alto. Lasciar lievitare ancora fino a che l'impasto aumenta di volume.Cospargere con un po' di zucchero e cannella e infornare a 220° gradi e cuocere per una buona mezz'ora: la pasta deve essere ben dorata.
Servire tepida o fredda.
Con questa ricetta, partecipo al contest di Patty di Andante con gusto : "La Commedia è servita" ,
abbinando il dolce ad uno dei miei film preferiti , "Green Card - Matrimonio di convenienza" (1990 - regia di Peter Weir - commedia leggera - romantica).
abbinando il dolce ad uno dei miei film preferiti , "Green Card - Matrimonio di convenienza" (1990 - regia di Peter Weir - commedia leggera - romantica).
La trama è nota: un lui francese, imponente, corpulento e all'apparenza rozzo e grossolano (George Faure - Gerard Depardieu) e una lei americana, bella, colta e raffinata, (Bronte Barrish - Andie MacDowell), si sposano, appunto, per convenienza: lui per ottenere la famosa green card, per poter soggiornare negli USA, e lei per poter abitare in uno splendido appartamento newyorkese con una serra meravigliosa, riservato solamente a coppie sposate; sono convinti che, raggiunto ciascuno il proprio obiettivo con la formalità del matrimonio, dopo un rapido divorzio, non si vedranno mai più. Gli accertamenti dei funzionari dell'ufficio immigrazione, che mirano a verificare se si tratti solo di un matrimonio di facciata, li costringono, invece, a ritrovarsi e a trascorrere insieme un fine settimana, al termine del quale, dopo aver litigato e duellato, dopo essersi studiati e, infine, capiti, scoprono che - pur essendo così diversi - non possono stare l'uno senza l'altra ( .....ti scriverò tutti i giorni e le lettere diranno tutte la stessa cosa "quando arrivi, chérie?")
Bellissima lei, lui così bravo da far dimenticare quanto non è bello, suggestiva la fotografia, per me perfetta la colonna sonora che mescola Mozart e Enya, divertenti le situazioni (l'anziana vicina di casa in ascensore, la cena a casa dell'amica durante la quale George suona una sua rumorissima composizione e conclude dicendo "non è Mozart", il portiere curioso......).
E' un film che, pur non inventando nulla di nuovo, ha in sè garbo e ironia, sentimento e risate: lo rivedo (e riascolto) sempre con piacere, magari con una fetta di questa torta, nella quale la solida consistenza della pasta, semplice e poco dolce, si incontra con la morbidezza delle prugne, appena asprigne, e il tocco della cannella armonizza i due sapori.
E' un film che, pur non inventando nulla di nuovo, ha in sè garbo e ironia, sentimento e risate: lo rivedo (e riascolto) sempre con piacere, magari con una fetta di questa torta, nella quale la solida consistenza della pasta, semplice e poco dolce, si incontra con la morbidezza delle prugne, appena asprigne, e il tocco della cannella armonizza i due sapori.
Nota a piè di pagina n. 1: ho gustato per la prima volta questa torta durante una delle mie vacanze in Alto Adige, come mernda in un freddo giorno estivo di pioggia; la pasta era diversa e non sono stata capace di capire come fosse fatta; in un libretto intitolato "Torte e dolci del Nord" di Claudia Bonitz Begalli - Gaia Libri e Cose Srl, ho trovato questa versione con la pasta lievitata, che io - dopo qualche esperimento - ho adattato nelle dosi riportate sopra.
Nota a piè di pagina n. 2 : Non pensate però che mio marito assomigli a Depardieu per stazza o per un passato avventuroso quanto quello di George Faure e non illudetevi che io in qualche modo ricordi Andie McDowell.
Sono proprio i contrasti a regalare i toni migliori e le assonanze perfette: ci si completa, ci si incontra, si diventa parte di un tutt'uno coloratissimo. :) Anche tu figlia di un'insegnante? :) Mia sorella ha seguito la sua strada.. io sono un po' più sfortunatina.. Questo dolce è davvero adatto ad un pomeriggio con un tè fumante e una bella melodia di Mozart.. :) Un bacione, complimenti!
RispondiEliminaFiglia di due insegnanti (anche se mio padre poi è diventato preside)..... ma non ho seguito le loro orme e ora sono una banale impiegata (però nel mio lavoro - tra l'altro - mi trovo spesso a correggere, come una maestra, gli scritti traballanti di tanti miei colleghi).
EliminaA presto, Claudette
Ma che romantico questo tuo post! e che romantico il film green card. l‘ho visto più di una volta e mi piace sempre. complimenti!
RispondiEliminamari
Grazie per i complimenti e benvenuta nella mia cucina!
EliminaClaudette
che opera d'arte questa torta!!! ha un aspetto davvero invitante! in bocca al lupo per il contest!
RispondiEliminaho appena scoperto il tuo blog casualmente, ora vado a sbirciarmi altre ricette e nel frattempo mi aggiungo ai lettori fissi! :)
passa anche da me se ti va ;)
a presto,
Michela
Benvenuta nella mia cucina... io sono passata da te e tornerò a trocarti, incuriosita anche dalla tua esperienza americana.
EliminaA presto, Claudette
Cara Claudette, adoro letteralmente questo film. L'ho visto decine di volte e anche di recente ed adoro la figura di George Fauré, sensibile, onesto e sanguigno, l'opposto di Bronte (che onestamente mi sta anche un po' antipatica). Una commedia assolutamente deliziosa che mi fa piacere tu abbia ricordato con la tua ricetta. Ti inserisco immediatamente nella commedia leggera. Un abbraccione, Pat
RispondiEliminaGrazie a te per avermi invitata a partecipare... mi sono divertita
EliminaNon sapevo se il film poteva andare bene, ma vedo che oltrettutto è molto apprezzato dalle nostre compagne di viaggio!
A presto, Claudette
Un film adorabile!
RispondiEliminaAnche tu confermi la regola: gli opposti si attraggono e si completano! D'altra parte, convivere con qualcuno che è la nostra copia perfetta non sarebbe stimolante... anche se a volte renderebbe le cose molto più semplici!
...bella la torta, sicuramente anche buona!
A presto
Hai ragione: vivere con qualcuno che è uguale a noi alla fine sarebbe noioso.... io credo che le differenze e le divergenze siano necessarie per completarsi a vicenda, per crescere e anche per migliorare. E forse le differenze sono piccole cose rispetto a quello che si condivide e su cui si costruisce una vita insieme.
EliminaA presto, Claudette
Beh, in genere le persone molto diverse tra loro, se riescono a trovare un buono modus comunicandi, finiscono per influenzarsi reciprocamente e smussare certi spigoli un po' troppo taglienti... nel mio caso, fino a scambiarsi le parti!!!
RispondiEliminaBuonissimo il dolce, è un po' che non preparo niente con le prugne!
Noi abbiamo scoperto, nel corso degli anni, che alcune differenze sono quello che ci piacciono l'uno dell'altro (se mio marito fosse lagnoso e pessimista come me, staremmo freschi), altre sono - in fondo - secondarie (e chissenefrega se non ama la Callas...), altre ancora sono state la molla per cambiare o scoprire aspetti di noi che non concoscevamo (lui ha scoperto come è bello gustare nuovi sapori, io ho imparato a essere meno rigida).
RispondiEliminaProva il dolce, è facile e - se hai ancora la macchina del pane - l'impasto viene bene anche senza lavorarlo a mano.
Claudette
Claudette, che splendido poste e che dolce fantastico, piacere di conoscerti!!!!! Mi aggiungo ai tuoi lettori, passa a trovarmi, un abbraccio!!!!
RispondiEliminaMeraviglioso tutto: il post, così delicato e pieno di amore, e il dolce, per il quale farei pazzie!
RispondiEliminaCiao, bella torta e se mi permetti, bella coppia! Sposare la figlia della tua insegnante (non scrivo ex, perché un insegnante rimane tale per sempre) é
RispondiEliminaPesante! Ma persino essere la figlia é pesante, penso. Almeno una cosa in comune, no? Bello anche il tuo blog, complimenti. Ciao!
Mia madre, con una saggia decisione, mi ha mandato in una scuola diversa da quella in cui lei insegnava e comunque, quando sei la figlia di una maestra devi comunque dimostrare agli altri che vali al di là delle tue parentele (almeno per me è stato così!)
EliminaGrazie per i complimenti ebenvenuto nella mia cucina.
A presto, Claudette
Se mio marito fosse uguale a me, probabilmente non lo sopporterei. Lui ha quel lato "piedi saldamente ancorati a terra" che a me manca. Se fossimo due sognatori, aiuto!
RispondiEliminaNel tuo post traspare tutto l'amore che vi lega, bellissimo!
Ma passiamo a cose concrete...la torta con la pasta tipo brioche è stupenda!
Ciaoooo, buon weekend!
Appunto, se fossimo due formichine avremmo rinunciato a tante cose belle e se fossimo timorosi entrambi di fronte ad un nuovo sapore, mangeremmo sempre pasta in bianco e pollo alla piastra ... per fortuna lui è più cicala e io amo fare esperimenti in cucina!
EliminaA presto, Claudette
Sono proprio le differenze che tengono vivo il rapporto secondo me! E sai che anche la mia mamma è maestra? :)
RispondiEliminaUn abbraccio!
PS: Molto bella la tua torta alle prugne!
Le differenze uniscono non separano. Immagina due maniaci dell'igiene, due ansiosi, due menefreghisti, insieme. Sarebbe noioso, ansiogeno e così via.
RispondiEliminaDalle descrizione tua e di tuo marito emergono due persone simpaticissime e piene di interessi.
Anch'io adoro Mozart, è immenso.
La torta è una vera delizia, brava! :-)
Un bacione
Pensa che sono riuscita a far apprezzare Mozart anche a mio marito, che adesso, cerca di sua spontanea volontà i concerti di Mozart tra i miei CD....
EliminaA presto, Claudette
che bel pezzo di vita che ci racconti ed il dolce è proprio quello giusto!
RispondiEliminaGrazie per aver apprezzato!
EliminaClaudette
La difference deve esserci altrimenti...che noia! Ti seguo! Io adoro i dolci ma non so cucinare!
RispondiEliminaBenvenuta....se non sai cucinare, puoi sempre imparare, a volte è più difficile a dirsi che a farsi: prova!
EliminaClaudette
ho appena partecipato anch'io, che carino questo contest!
RispondiEliminaio adoro quel film e il tuo dolce è FA-VO-LO-SO ^__^
vaty
Sono curiosa: adesso vado a vedere con quale film hai partecipato...
RispondiEliminaA presto, Claudette
Veramente carino....il blog...
RispondiEliminae la tua torta mi incuriosisce molto,sarà buonissima!
Per quanto riguarda il film,delizioso,
il modo in cui lo hai descritto lo è ancora di più!
Mi piace davvero tanto questo blog...tornerò a trovarti!
Complimenti!
Eh eh bella la tua storia e la tua torta non è da meno...Non conosco questi film ma mi sembrano degli spunti interessanti!
RispondiElimina