Chi ama cucinare vorrebbe che i familiari fossero dei buongustai: il signor Darcy, che - prima del matrimonio aveva avuto modo di sperimentare solo il lato dolce della mia cucina - è, a pranzo e cena, un buon assaggiatore, anche se i suoi commenti vanno estorti con le pinze e sono soprattutto il silenzio e la richiesta di un secondo assaggio che segnalano il successo di un piatto. La Pulce, invece, a tavola non dà nessuna soddisfazione: sostiene - credo solo per affermare un valore - che la mamma cucina bene, ma preferisce quello che prepara la cuoca della scuola materna la quale, però, non ha mai avuto - per sua fortuna - l'avventura di preparargli la prima colazione, il primo pasto e la prima lotta della giornata.........
A lui il te non piace, il caffè non mi sembra il caso, il succo di frutta gli
fa venire le rane nella pancia; i biscotti, industriali, artigianali o
casalinghi non hanno incontrato grande successo; presa dai sensi di
colpa (madre lavoratrice........) ho infornato brioche e muffin, ma sono
stati assaggiati e snobbati con il risultato che sono finiti nel
sacchettino della merenda del sig. Darcy (che all’ora della merenda è in
grado di apprezzarli) o nel mio cestino del pranzo. Ho provato a blandire la Pulce, a lusingarlo, coccolarlo o sgridarlo, a essere una mamma amorevole e paziente o una erinni furente, ho cercato di rendere tutto un gioco o di farlo sentire grande, ho ascoltato le sue disquisizioni su battelli e animali feroci, oppure sono andata a rifare il letto lasciandolo da solo, ma il risultato è sempre stato lo stesso: un musone biondo che gira e rigira il cucchiaino nel latte all’infinito, sbocconcellando un biscotto di malavoglia.
Ho provato a svegliarlo in anticipo per dargli il tempo di fare con calma e, al contrario, a lasciarlo invece dormire fino all'ultimo, ma nessuna delle due strade si è dimostrata quella giusta, tant'è che il muso lungo mattutino, è stato imperante anche nei giorni di vacanza a ritmi lenti, in cui persino il signor Darcy - che normalmente la affronta con assoluta indifferenza - apprezza la prima colazione.
Ma da qualche qualche settimana, finalmente, se non con il sorriso la giornata inizia almeno senza discussioni: la Pulce ha scoperto la torta di mele della nonna, che sembra essere l'ideale per accompagnare la tazza di latte.
E' una torta che non ha niente a che vedere con quella meraviglia che Nonna Papera metteva a raffreddare sul davanzale della finestra: al contrario, è una torta banalissima, che – se guardo al livello degli altri blog di cucina, che ammaliano con piatti raffinati e ricercati - non dovrebbe nemmeno aver diritto ad essere pubblicata, ma questa mia cucina 2.0 è la cucina di una mamma, impiegata, che sforna e spadella per la famiglia, senza sogni di gloria e la torta è così semplice che prepararla è un gioco da bambini ( e per bambini).
Torta di mele della nonna
250 grammi di farina bianca
100 grammi di zucchero
1 bicchiere di latte
1 bicchiere di olio leggero (oppure 50 grammi di burro)
2 uova
1 grossa mela morbida ( o due piccole)
1 bustina di lievito
In una terrina mescolare lo zucchero e i tuorli delle uova; aggiungere il latte e poi la farina a cucchiaiate, l'olio o il burro fuso, fino ad ottenere un composto cremoso omogeneo. Unire le mele tagliata a fettine e quindi a pezzettini e mescolare bene. Aggiungere le chiare montate a neve e, per ultimo, il lievito nescolato con una cucchiaiata di farina.
Versare nella tortiera imburrata e cosparsa di pan grattato o di biscotto grattuggiato.
Infornare a 180° per circa tre quarti d'ora; se la torta si scurisce troppo in superficie ma all'interno è ancora molle, coprirla con un foglio di carta stagnola e proseguire la cottura.
Nota a piè di pagina n. 1: alla mela si può sostituire la pera ben matura e, immagino, in estate le pesche. Non provate però a usare mele croccanti (le mie preferite), perchè - la nonna ha sempre ragione - rimangono durette e non si "fondono" bene nell'impasto.
Nota a piè di pagina n. 2: il bello di questa torta è che - a parte le chiare d'uovo ben montate, che vanno sempre per ultime .- gli ingredienti sono come gli addendi dell'addizione, in qualunque ordine si mettano il risultato non cambia.
Nota a piè di pagina n. 3: la Pulce non è stata messa in posa: la preparazione della torta della nonna è diventata, su sua richiesta, uno dei momenti fissi del fine settimana.
Nota a piè di pagina n. 4: c'è anche una torta di mele del nonno, ma questa è una sfida che riguarda me ed è un'altra storia.
Nota a piè di pagina n. 5: la Pulce (portate pazienza, è figlio unico ) non è un caso strano in famiglia: la leggenda familiare racconta che io da bambina fossi abbastanza "smorbia".... sono decisamente migliorata con il tempo.