Quest’anno, oltre che dalla Barca di San Pietro, che conserva per me il suo fascino misterioso, mi sono fatta incantare da un altro rito di inizio estate, la preparazione del "nocino", che poco ha a che vedere con i luoghi in cui abito, ma che - in modo abbastanza bizzarro - mio ricorda mia madre. Non che lei lo preparasse o che questo liquore casalingo fosse diffuso in casa nostra (credo di averlo assaggiato una sola volta), ma perchè lei raccontava che - mentre era impegnata nella preparazione di un concorso insieme alla sua migliore amica - la madre di quest'ultima, di origini modenesi, offriva alle due ragazze, un bicchierino di nocino casalingo "per tenersi su" durante lo studio..... Merito del nocino o no, sta di fatto che il concorso era stato poi brillantemente superato .
La ricetta che da qualche tempo ballava sul tavolo della cucina prevede che le noci, ancora verdi e coperte dal mallo, nel numero di 33 - “i ann del Signur” – debbano essere raccolte la notte di san Giovanni, da una donna scalza.
Gli ingredienti erano tutti a portata di mano: il noce è dietro casa, l’alcool è avanzato dalla preparazione del limoncello, il tempo sufficientemente caldo per andarsene in giro scalzi....
Il primo problema si è presentato con l’orario della raccolta delle noci: tornati a casa poco prima della mezzanotte del 23 giugno, dopo una torrida giornata tra le colline tortonesi, l’ultimo dei miei desideri era andare a cercare le noci, anche perchè la notte è buia e i lampioni della strada non arrivano ad illuminare fino al noce.
Rinviata la raccolta al giorno successivo, 24 giugno, si è posto il secondo problema, viste le condizioni del prato:
addentrarmi scalza in mezzo all’erba e alle ortiche non mi è sembrato il caso e ho ripiegato su un paio di più adeguate calzature.
Nel la mia mente infine il noce stava ben piazzato nel prato: in realtà è sul limite di una balza (o bruga se siete lombardi) e cogliere i frutti era cosa al di là delle mie possibilità: in bilico sulla proda sono riuscita a tirare verso di me qualche ramo più basso sotto lo sguardo piuttosto perplesso della Pulce, dopo di che mi sono arresa al saggio consiglio di mio marito che, armato di rastrello, arpionava i rami offrendomi comodamente i le noci.
Questa comunque è la ricetta che ho trovato e che ho seguito.
INGREDIENTI
(io dimezzato le dosi)
1 litro di alcool a 95°
33 noci verdi
una stecca di cannella
3 chiodi di garofano
la scorza di mezzo limone
400 grammi di zucchero
400 grammi di acqua
PROCEDIMENTO
Versare l'alcool in un recipiente di vetro ad imboccatura larga. Pulire le noci e tagliare in quattro spicchi oppure pestarle leggermente in un mortaio (io non ho il mortaio, quindi mi sono arrangiata con il pestacarne) ed immergerle nell'alcool, aggiungendo la buccia del limone, tagliata a striscioline, la stecca di cannella e i chiodi di garofano.
Chiudere il recipiente e far macerare il tutto per 30 giorni, in un luogo esposto al sole, agitando di tanto in tanto.
Trascorsi i 30 giorni filtrare il liquido, utilizzando un colino a maglia fitta rivestito da una tela; separare il mallo dalle noci e spremerle ulteriormente; filtrare anche questo liquido e aggiungere a quello già ottenuto. In una pentola versare l'acqua e lo zucchero, portare ad ebollizione fino a che lo zucchero è sciolto, ottenendo uno sciroppo che, una volta raffreddato va mescolato con il liquido ottenuto dalla macerazione delle noci nell'alcool. Versare in bottiglie scure e far riposare per un paio di mesi.
Io sono arrivata alla fase della macerazione delle noci: speriamo che, come è arrivata a vele spiegate la barca di San Pietro, anche il Nocino di san Giovanni dia buon risultato. Vi farò sapere ......
Nota a piè di pagina n. 1: il limoncello, preparato più che altro per gioco, come del resto questo nocino, ha dato un ottimo risultato, apprezzato da mia cognata (giudice attendibile in quanto sua madre è un'esperta) e - con nostro grande divertimento - da un'anziana zia che - dopo il pranzo di Pasqua - ne ha gustato deliziata un bicchierino, commentando che "andava giù come un rosolio..."
Nota piè di pagina n. 2: aspetto consigli, trucchi e suggerimenti dalle blogger modenesi esperte di nocino
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Nota a piè di pagina n. 3: esperimento fallito....questo nocino si è rivelato imbevibile; mi è stato suggerito - nel caso io volessi riprovare, di verificare accuratamente che le noci siano perfette non solo esternmamente, ma anche all'interno (cosa che io - invece - ho dato per scontata). O forse non è venuto bene perchè non mi sono avventurata scalza nel prato?
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Bellissime orecchie..... e mi sembra che con il nocino sei sulla buona strada ...anche dalle mie parti la tradizione vorrebbe che a raccogliere le noci sia una vergine scalza nella notte di San Giovanni......ma diciamo che possiamo fare anche un nocino piu` moderno!
RispondiEliminafarncesca
La mia ricetta si limitava a dire "donna scalza", non pretendeva la vergine....
EliminaSperiamo che anche con le varianti moderne il nocino sia buono!
Claudette
Il tuo blog mi piace molto, i tuoi consigli sono piacevolissimi.
RispondiEliminaGrazie e benvenuta nella mia cucina! Ho visto che crei cose deliziose: passerò spesso a trovarti.
EliminaClaudette
Mai fatto, ma le tradizioni legate al solstizio d'estate mi affascinano moltissimo, ancor più perché San Giovanni è il patrono di Firenze e da noi è festa. La sera del 23 metto in terrazza una ciotola d'acqua con rosmarino, salvia e lavanda appena raccolti e al mattino uso l'acqua per lavarmi il viso, pare sia un elisir di giovinezza, un vero e proprio incantesimo pagano... speriamo serva ;-)
RispondiEliminaL'anno prossimo mi dedicherò all'elisir di giovinezza,che mi serve più del nocino. Grazie del suggerimento!
RispondiEliminaClaudette
La "barca di S.Pietro" mi riporta anni e anni indietro..quando mi alzavo all'alba per vedere se si era formata..se trovi l'elisir poi..lo condividerai vero??! ciao a presto!monica
RispondiEliminaUna ricetta come dire... avventurosa! (Provvidenziali il marito ...ed il rastrello!!!)
RispondiEliminaE visto che il risultato pare ottimo, il prossimo anno potrei provarci anch'io!
...interessante anche l'elisir di giovinezza, se funziona altro che ciotola... ne preparo un barile!
siam proprio per forza vicine di casa , anche mammami faceva sempre la barca di san pietro e ora la farà per ciucciolo:DD
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