L'ultimo venerdì pomeriggio di riposo lavorativo risaliva allo scorso 7 dicembre: tornata a casa, dopo qualche acquisto, fatto di corsa tra l'uscita dall'ufficio e la partenza del pullman, con un senso di responsabilità casalinga prossimo allo zero, ho chiuso gli occhi e le porte di ogni stanza e ho aperto la cucina ....
Nel 2012 lo spirito natalizio infatti è arrivato in tutta la sua magnificenza quel giorno: qualche fiocco di neve bagnata e pesante, che si
scioglieva appena a terra, ma così bello da vedere dalla finestra, la
casa tutta per me, la testa leggera e sgombra e il cuore così ben disposto che
persino la musica del Lohengrin, che ha accompagnato quel pomeriggio
casalingo mi ha affascinato e così, ancora una volta, è partita la sessione dei
biscotti, a dispetto delle pecondrie, dei brontolii, delle geremiadi che ogni anno la precedono.
Ogni anno, infatti, verso la fine del mese di novembre, rimugino, ripenso, mi arrovello, brontolo e arrivo sempre alla conclusione: quest'anno niente biscotti, non ho tempo, non ho voglia, non è il caso, non ......
Ogni anno mio marito ascolta, in silenzio, non replica alle mie pecondrie natalizie (che poi, e lui lo sa bene, qualche motivo non proprio futile ce l'hanno), e mi fa trovare sul tavolo della cucina, ben lavate e ordinatamente impilate (il suo contributo alla causa) le scatole di latta che, in una sorta di letargo al contrario, riposano per 11 mesi in cantina e si svegliano solo a dicembre.
E ogni anno, infatti, quando meno me lo aspetto, succede il miracolo: la mani vanno da sole a cercare il ricettario di casa, dalla madia salta fuori il sacchetto di tela dove stanno tutte le formine, nel carrello della spesa finiscono tutti gli ingredienti per i biscotti di Frau, e il profumo che si diffonde per casa è quello della cannella.
Ieri, un nuovo venerdì pomeriggio, libero finalmente da impegni lavorativi, non ho potuto chiudere nè gli occhi nè le porte delle stanze nè ho potuto ignorare le scatole delle decorazioni natalizie che aspettavano di essere riportate in solaio e quelle di latta che chiedevano invece di tornare a dormire in cantina.
Però una piccola pausa, verso le cinque, con una tazza di tè me la sono presa e ho finito l'ultimo pezzettino di pupolotto e gli avanzi dei biscotti di Frau....
I miei preferiti, tra tutti, prima di quelli speziati allo zenzero, dei piccoli soli al cocco, di quelli alla vaniglia, rimangono le Zimtsterne; gli unici però di cui non ho trovato traccia nei blog altrui sono questi biscotti (si fa per dire) di frutta secca che erano i preferiti di mia madre.
Biscotti di frutta secca
150 grammi di fichi secchi
150 grammi di albicocche secche (snocciolate)
150 grammi di prugne secche (snocciolate)
la scorza grattuggiata di un'arancia non trattata
la scorza grattuggiata di un limone non trattato
100 grammi di noci
100 grammi di nocciole
1 cucchiaio di miele
1 cucchiaio di marmellata di albicocche
1 cucchiaio di cacao amaro
1 pizzico abbondante di cannella
1 grattatina di noce moscata
1 pizzichino di zenzero
1 pizzichino di pepe
un po' di farina bianca
zucchero
Procedimento
Procedimento
Tritare la frutta secca con il tritatutto: andateci adagio e, soprattutto con i fichi secchi, tritate poco per volta, pena il decesso del tritatutto; mescolare poi tutti gli ingredienti in una terrina sufficientemente ampia, aggiugendo un po' di farina in modo da avere un impasto maneggiabile, anche se aspetto e consistenza non saranno mai dei migliori ( irriferibili i commenti di mio fratello).
Sul piano di lavoro cosparso di farina e zucchero stendere un po' di "pasta" ad un'altezza di 2-3 mm e ricavare con la rotella taglia pasta delle strisce alte circa 3 cm, tagliandole successivamente a losanghe (così erano quelli di Frau e così devono essere). Disporre le losanghe sulla placca rivestita di carta da forno infornare a 180° - 200° per circa 5-7 minuti. Quando escono dal forno questi "biscotti", senza uova e con pochissima farina, sono ancora morbidissimi: non cadete nella tentazione di rimetterli a cuocere perchè in un batter d'occhio si seccano e, se non immangiabili sono, perlomeno, poco piacevoli da masticare.
Quelli che Frau regalava erano molto più belli perchè li decorava con la glassa bianca che - insieme alla besciamella - è invece una delle mie bestie nere.
Nota a piè di pagina n. 1: i biscotti di Frau non piacevano alla mia nonna materna, vuoi per una punta di gelosia, vuoi perchè estranei alla tradizione veneta, vuoi perchè sapevano di Germania e, forse, a chi aveva vissuto la Milano dell'occupazione tedesca non portavano bei ricordi. Il commento, in stretto dialetto veneto, ogni Natale, comunque, era sempre lo stesso "Te sè fare de meio ..."
Nota a piè di pagina n. 2: mi trovo, ogni anno, a impastare e infornare a orari impossibili, quando tutti ormai dormono o quando tutti ancora dormono: saranno le spezie o la frutta secca che hanno poteri magici o è lo spirito del Natale che rende tutto più lieve?
Nota a piè di pagina n. 3: la promessa di pubblicare una ricetta dei biscotti l'ho mantenuta: fuori tempo massimo, lo so, ma io sono nata con quasi quindici giorni di ritardo.....
Claudette.. che post intenso.. in cui mi pare di percepire un po' di malinconia. Questi biscotti sono specialissimi, saporiti e originali.. forse sono così unici proprio perchè ricordano la tua mamma, momenti che associ a lei, tesoro. Sono deliziosi. Ti abbraccio forte.
RispondiEliminaChe bel post Claudette e quante emozioni! E bellissimi questi biscotti ricchi di frutta secca, di spezie e di aromi.
RispondiEliminaSono contenta che tu abbia mantenuto la promessa :)
Un abbraccio.
Mari
grazie per questa "storia" che mi ricorda accenti conosciuti, parole dimenticate e profumi sognati.
RispondiElimina(potrei essere veneta anch'io !)
Credo sia un pomeriggio magico quello che dedichi alla preparazione di questi biscotti, un po'perché si preparano solo una volta l'anno, sopratutto perché hanno un carico di ricordi notevole. Così immagino la tua cucina animarsi di voci e presenze del passato, la Frau, che come ti ho già detto è diventata una di famiglia, la nonna (che caratterino!)e la tua mamma, mentre tu prepari i biscotti... capisco dunque che sia impossibile resistere al richiamo di questa tradizione e sì, lo spirito del Natale, o tutti questi tuoi angeli custodi, rendono il lavoro più lieve!
RispondiEliminaUn abbraccio, a presto!
Claudette, che post bellissimo! Ti immagino con il grembiule, le guance arrossate a tarda ora che sforni biscotti e li infili nelle scatole di latta con occhi brillanti! fa proprio atmosfera natalizia, che bello! ma non in ritardo, in anticipo per il Natale prossimo tesoro! grazie di questo "dolcissimo" post!
RispondiEliminaSandra
Che bello rileggerti!
RispondiEliminaPure io ho biscottato in dicembre, anche se con un po' di malinconia. Di solito era un attività che facevo con mia figlia. Ma dallo scorso giugno lei è a Genova per lavoro.
Hai ragione i biscotti con la frutta secca sono originalissimi, non avevo mai visto questa ricetta :)
non si è mai in ritardo quando c'è qualcosa di meraviglioso da scoprire..ciao a presto Monica
RispondiEliminaIo questi biscotti favolosi me li stampo e me li tengo per il prossimo Natale. Bravissima e grazie per averci regalato un tuo ricordo.è stato un piacere.eleonora
RispondiEliminahttp://eilbasilico.blogspot.it/
Secondo me, invece, questa è proprio la stagione giusta per parlare di biscotti: sotto Natale non ne ho sfornato nemmeno uno, troppe cose da fare. L'inizio dell'inverno, invece, porta alla rilassatezza, alla levità, come hai detto tu, i pasti principali si alleggeriscono e lasciano spazio per uno spuntino pomeridiano, scaldato dal the, dalle spezie e addolcito dalla friabilità della frutta secca
RispondiEliminaneanche io li conoscevo, ma metto via la ricetta, per il prossimo natale o prima?
RispondiEliminagrazie per i tuoi racconti, mi piace sempre tanto leggerli, ciao Marina
Biscotti e Natale, un abbinamento perfetto! Sotto le feste non ne preparo molti, anzi, ma ogni anno tornano alla mente quelli che preparava mia madre: frollini all'arancia e al cocco. Non li ho mai dimenticati! Un abbraccio
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