Io torno a casa coi mezzi pubblici, ritrovando tempi e abitudini di quando ero giovane.
Scendo dal pullman, borsa, "bagaglio a mano" e ombrello e affronto la salita: prima la scalinata poi la rampa che porta a casa e che – nonostante tutto – affronto ancora con un passo spedito perchè manca poco alle otto.
Arrivo davanti al cancello: le chiavi? Certo, nella tasca della giacca…
No, non ci sono.
Ah, sì nella tasca interna della borsa: benedette borse grandi con tante tasche!
No, nemmeno qui.
Ah. Ecco allora nella tasca esterna della borsa.
Macchè!
Ma allora dove, dove , dove?
Nella bustina di stoffa dove tengo il badge e le chiavi dell’ufficio?
No, nemmeno lì e inizio a innervosirmi.
Chiudo l’ombrello e lo appoggio maldestra al cancello
Appoggio per terra la borsa del lavoro, quella grande di stoffa dove sta il mio pasto, il libro da viaggio, il lavoretto di ricamo che mi ostino a portare aventi indietro nella vana speranza di riprendere ago e filo in una pausa pranzo in cui nessun collega importuno abbia bisogno di una risposta urgente proprio mentre io ho appena contato i punti.
Per sbaglio forse le ho messe nella bustina dove sta tutto l'ambaradan femminile ?
No, non ci sono....
E intanto ormai è buio e la luce del lampione - malefico! - si affievolisce e si spegne.
Ravano nella borsa, cade l'ombrello. Accidenti!
Suono a mia suocera?
No, dai, sono di corsa se passo anche da lei non riesco più a sfruttare il minimo vantaggio sui miei uomini che ormai stanno per arrivare.
Mi ostino a cercare, la borsa appesa alla spalla, mentre il cellulare trilla per un messaggio in arrivo.
Passo allora alla ricerca del cellulare adesso: chi sarà? e se sono loro che mi avvisano?
No, non sono loro, è la compagnia telefonica che mi avvisa che se...blablabla avrò un sacco di minuti di telefonate gratis ... eccchissene .... tanto io al telefono ci sto poco.
Ma 'ste chiavi, dove sono? Ma che cosa ne ho fatto stamattina, quando sono uscita di casa?
Mi affiorano alle labbra una serie di parole poco eleganti.
Tolgo l'agenda dalla borsa, cadono per terra una serie di bigliettini di appunti, appuntamenti, note e foglietti vari.
Se qualche vicino mi vede in ginocchio che raccatto qualcosa davanti al cancello penserà che sono impazzita.
Cerco, cerco ancora sempre più imbizzarrita: salta fuori di tutto da questa maledetta borsa troppo grande: una molletta, un orecchino scompagnato (ecco dove era!), carte di caramella, biglietti del pullman già usati, una macchinina della pulce, un mozzicone di matita, il burrocacao e altre frivolezze.
La mia mano rovista in ogni agolo della borsa e io sono sul punto di dire le famose parole poco eleganti.
Dalla parte centrale della borsa estraggo il portafogli: vuoi vedere che ho messo le chiavi insieme alle monete?
No, però, però ecco, incastrate nella piega del portafogli le mie preziosissime chiavi che nemmeno quelle di san Pietro!
Caccio il portafogli in borsa in qualche modo, raccatto ombrello, borsa da lavoro, con l'agenda in mano, apro il cancello a tentoni (perchè il lampione non si riaccende?), salgo di corsa le scale col gatto che mi si infila tra le gambe...
Ho giusto il tempo di infilare la chiave nella serratura e di aprire la porta e il lampeggiante del cancello si accende: sono loro che stanno affrontando la salita in auto.
Non c'è tempo per lunghe preparazioni stasera....
Pasta veloce con i Missoltini
Ingredienti
per due persone, perchè la Pulce non va oltre pomodoro e basilico
spaghetti (secondo le vostre dosi)
2 o 3 Missoltini
olio extravergine di oliva
per due persone, perchè la Pulce non va oltre pomodoro e basilico
spaghetti (secondo le vostre dosi)
2 o 3 Missoltini
olio extravergine di oliva
Procedimento
Mentre l'acqua bolle e la pasta cuoce, pulire i missoltini togliendo la testa, la lisca centrale e, con attenzione, la pelle. Tagliare la polpa (si fa per dire visto che è pesce essiccato) a pezzettini; passare il pesce in padella con un po' di olio a fuoco basso e aggiungendo un po' di acqua di cottura della pasta per ammorbidirlo e frullarne 2 terzi del con il frullatore a immersione, aggiungendo eventualmente ancora un cucchiaio di acqua di cottura (non diventa vellutato!). Scolare la pasta, farla saltare rapidamente in padella con il pesce e un filo olio extravergine a crudo; servire aggiungendo il trito di missoltino non frullato e tenuto da parte.
Nota a piè di pagina n. 1: il modo classico per gustare i missoltini è grigliarli e servirli con la polenta, conditi con un filo di olio e aceto; capite che, dato l'orario non era il caso di preparare la polenta.
Nota a piè di pagina n. 2: i missoltini sono una delle passioni del signor Darcy; mio padre invece, che preferisce il pesce che non sa di pesce, non li ama e guarderebbe questa pasta molto, ma molto perplesso.
Nota a piè di pagina n. 3:ormai ero in ritardo quindi c'è stato il tempo per tre foto, fatte di corsa, e si capisce.....
Separate dalla nascita!!!! Pensa che io questo cinema lo faccio spesso anche alla reception dell'ufficio mentre cerco il Badge per timbrare. Sono arrivata a scaravoltare la borsa sul desk e passare uno per uno i centomila oggetti che si sono sparsi sotto gli occhi dei colleghi esterrefatti....
RispondiEliminaMeno male che almeno sono saltate fuori le tue chiavi. Non hai idea di quante volte sono rimasta seduta sulle scale di casa aspettando un'anima pia che arrivasse con le mie chiavi.
Beata te che hai il sig. Darcy che mangia la pasta con i Missoltini! Il Martirio non mangia il pesce se non il tonno in scatola e gli sgombri in scatola....mentre Arc mangia pesce ma non questi troppo saporiti.
Io non li ho mai mangiati e mi incuriosiscono molto....mi sa che dovrò cercarli....
Buonanotte....
Nora
rileggendo....separate ALLA nascita.... scrivere commenti dopo la mezzanotte, alla mia età, non è più cosa!
EliminaTi aspetto con la lasagna......
Nora
Il problema è che se non ho il badge non posso entrare nemmeno nello stabile dove lavoro perchè funziona anche come apriporta: devo aspettare il collega che arriva trafelato dopo di me e accettare di buon grado che mi apra, ringraziandolo anche se è quello a cui di solito evito di parlare. Poi salgo di corsa, mail all'ufficio personale segnalando la mancanza di timbratura per scoprire che il malefico badge (grande come una moneta) è finito nella bustina sbagliata.....
EliminaScrivere commenti dopo mezzanotte? non è cosa nemmeno per me; il problema è anche che ormai io sono anche orba come una talpa!
Claudette
Ciao Claudette! ho appena scoperto il tuo blog e mi sono persa un po' tra le pagine a leggere di te e delle tue ricette. Mi sono unita ai tuoi lettori fissi, a presto quindi!
RispondiEliminaVeronica
www-sevacolazione.blogspot.it
Benvenuta nella mia cucina! Ti aspetto presto, intanto passo io da te!
EliminaClaudette
Ciaooo, complimenti per il blog e per le favolose ricette! Mi sono aggiunta con piacere tra i tuoi amici, se ti va passa da me! Grazieee e a prestoo
RispondiEliminahttp://pentoleevecchimerletti.blogspot.it
Grazie di essere passata nella mia cucina: trovo il tempo di risponderti solo adesso, ma nel frattempo mi sono già accomodata nella tua di cucina.
EliminaA presto, Claudette
Stessa identica scena ieri sera sotto casa mia, con l'aggravante di una vera e propria bufera... e cena di fortuna assimilabile alla tua, solo con lo sgombro in scatola. Un'improvvisata, certo, però che buona!!!!
RispondiEliminaLa mia è la versione povera di una pasta con i missolitini che ho assaggiato in un ristorante tempo fa e che non sono mai stata capace di replicare alla perfezione. Però, anche la mia non è male, sicuramente è saporita!
EliminaClaudette
Ciao Claudette mi ricorda qualcosa tutto questo e succede spesso al rientro con i nani...a uno dei quali magari scappa qualche bisognino urgente ;)))!!! Non conosco questi pesciolini o magari hanno un nome diverso da altre parti ma anche x me c'è' una pasta dell'ultimo minuti simile con le acciughe sott'olio!!! Che bella l'idea del ricamo nella pausa pranzo ;)! Buona serata ciao ciao Luisa
RispondiEliminaAl di fuori del lago di manzoniana memoria non credo che siano diffusi i missoltini; una volta erano cibo dei poveri e l'essicatura al sole era uno dei pochi modi di conservazione praticati; adesso sono una specialità, non più a buon prezzo.
EliminaClaudette
Leggendo il tuo post vien da sorridere, poi penso a quando capita a me, a come me la prendo e il sorriso mi si spegne un po'!! Mamma mia, certo che arrivi davvero tardi la sera... e ci si mettono pure le chiavi! Sfido che rimane il tempo solo per una pasta, con un bimbo ancora piccolo poi... meriti un applauso, anche per la pasta, che fa la sua bella figura e sembra davvero saporita!!
RispondiEliminaAspettiamo il fine settimana per smettere di correre... si spera...
Per fortuna rientro tardi solo al giovedì, complici la piscina e la mia nota imbranataggine al volante per cui preferisco i mezzi pubblici che - però - non hanno orari molto comodi.Comunque me la prendo anch'io: riesco a ridere solo a posteriori, ma sul momento me la prendo eccome!
EliminaBuon fine settimana, con calma!
Claudette
mi sembra di vedere me quando mi imbrano maldestramente e mi cade tutto di mano e non trovo mai quello che mi serve e poi.... in quei momenti squilla sempre il cellulare! ma hanno una telecamera per telefonare sempre nei momenti meno opportuni forse?
RispondiEliminai missoltini mai nemmeno sentiti nomimare ma li assaggerei proprio volentieri, io e l'aringa siamo ottime amiche e quindi penso che mi piacerebbero di sicuro questi spaghetti.
che vita Claudette! sempre un treno in corsa, mai un attimo di lentezza.... ma ce lo dobbiamo rubare invece?
Sandra
Brava, il missoltino fa parte della stessa schiera delle aringhe e di altri pesci essiccati; per provarlo mi sa che devi lasciare le belle colline toscane e spingerti più a nord, sulle rive del lago.
EliminaStasera metto via la spesa e poi mi rubo un attimo di lentezza: sarò accusata di furto?
Claudette