martedì 18 novembre 2014

Soltanto Anne, soltanto un muffin - MTC n. 43

 Di me si diceva che, da bambina, fosse più conveniente mantenermi a fette di filetto piuttosto che a libri  e questo la dice lunga sulla mia passione per la lettura ( ma anche su quanto poco mangiassi ....)
Ma, di fronte alla proposta dell'MTC n. 43 di  abbinare un muffin a un romanzo, sono rimasta a lungo in dubbio. Quale  racconto scegliere?  Pinocchio che ho adorato (insieme a Cenerentola) da bambina, quando la mia maestra in seconda elementare, tutti i giorni, negli ultimi minuti prima della fine delle lezioni, ci leggeva un breve brano della storia del burattino? Gian Burrasca che mio padre - ai tempi in cui insegnava alle medie  - aveva scelto come testo di narrativa e  e che io mi ero divorata per conto mio? Piccole donne e tutta la saga della Alcott, romanzi su cui mi ero sdilinquita da ragazzina (e sì, io sono vecchio modello........)? Dovevo cercare tra le pagine amatissime dei romanzi di Rermarque o tra le righe di qualcuno tra i libri letti più di recente grazie un'amica bibliotecaria che conosce la mia passione per i romanzi di ambientazione storica?
Nessun personaggio mi ha fornito l'ispirazione giusta e così  sono andata  a rifugiarmi, con una scelta che più banale non poteva essere, data la presentazione che di me ho fatto, quando tre anni fa, ho aperto la mia cucina virtuale,  tra i romanzi di Jane Austen.
Io che, diciannovenne, ho scelto, per l'esame di maturità, una tesina  su Emily Brontë, Cime tempestose e la sua tormentata e folle  eroina, sono poi approdata, a dimostrazione di come  nella vita si cambi, alle atmosfere quiete della campagna inglese di inizio Ottocento, al piccolo mondo  di Jane Austen, fatto di tazze di te e ritratti a carboncino, di nastri per cappelli e di  balli,   tra ragazze in cerca di marito, piccola nobiltà decaduta, giovani ufficiali arrivisti, affascinanti gentiluomini impettiti e orgogliosi, ma dal cuore generoso, vecchie signore pettegole..........
E così sono andata a rileggere e ad apprezzare, ancora,  Persuasione, il meno noto forse, ma il mio preferito, tra i romanzi della "zitella illetterata" e a ritrovarne, come una vecchia amica, Anne Elliot.
Anne è, agli occhi di tutti, "soltanto Anne":  non più giovane, non bella, apparentemente insignificante,  a suo agio nella quiete della campagna più che nello scintillio mondano, è forse l'unico tra i personaggi della Austen che non si fa fatica ad immaginare in una dimensione domestica.
Non ha la vivacità di Elisabeth Bennet o la passione romantica di Marianne Dashwood, non è capricciosa e manipolatrice dei destini altrui come Emma (che antipatica !), non è nemmeno piena di paturnie  come Jane Mansfield.
In realtà Anne (una Elinor Dashwood più matura) è forse  il personaggio più complesso e più profondo tra tutti quelli che si muovono nei romanzi della Austen; è una donna e non una ragazza e, di una donna  ha  la profondità di sentimenti, l'equilibrio e la consapevolezza di sè, acquisita a poco  a poco.
Una Cenerentola, in fondo, che senza l'aiuto della fata, ma grazie alla riscoperta di se stessa, trova - o meglio ritrova  - l'amore del capitano Wentworth, che era stata persuasa a non sposare quando lei era troppo giovane e lui un ufficiale di marina di belle speranze ma di poche ricchezze. 
E, a ben vedere anche un muffin  è solamente un muffin, un dolce semplice e casalingo,  ma non è scontato nella sua preparazione;  appare banale ma può nascondere un cuore delicato; sembra insignificante  ma può distinguersi per un profumo che lo rende indimenticabile.
E la mela renetta è solamente una mela, nemmeno tra le più belle, ma, come Anne, è la mia preferita

INGREDIENTI
(per 6 muffins)

150 grammi di farina bianca
50 grammi di zucchero
40 grammi  di burro
1 uovo
1,5 cucchiaini di lievito in polvere
1 pizzico di bicarbonato
1 pizzico di sale
50 grammi di yogurt naturale
50 ml di latte
una mela renetta
cannella


PROCEDIMENTO

I muffins non sono complicati da preparare; basta seguire l'ordine giusto e Francesca spiega trucchi e  passaggi, con grande chiarezza.
Rivestire con i pirottini di carta la teglia da muffin (la mia è da 12 quindi per questa infornata ho riempito 6 cavità con i pirottini collocando sul fondo un pizzico appena di cannella e 6 con l'acqua) e scaldare il forno a 200° .
Sbucciare  e tagliare a cubetti la renetta e farla saltare rapidamente in padella con una punta  di burro (giusto perchè non si attacchi) e insaporirla con un pizzico di cannella
Setacciare in una ciotola la farina, il lievito ed il bicarbonato e la cannella
In un'altra ciotola lavorare il burro morbido con lo zucchero e unire l'uovo; aggiungere il latte e lo yogurt (tutti a temperatura ambiente)
Versare gli ingredienti liquidi in quelli asciutti e mescolare rapidamente.
Riempire gli stampi per 2/3 , collocare in ciascuno  una cucchiaiata abbondante di mela e coprire con un altro po' di impasto (siate rapidi!!)
Infornare a 180° (il mio forno vecchiotto ne chiede un po' di più) per una ventina di minuti o comunque fino a che i muffins sono dorati.
Sfornare, lascia riposare nello stampo e quindi far raffreddare su una gratella per dolci.
Gustare con una tazza di té e un buon libro (quello che vi piace di più),  oppure in ufficio (in questo caso senza libro...)
 

E con questi muffins, banali ma profumati, partecipo, ovviamente alla sfida n. 43 dell'MTC


Nota a piè di pagina n. 1: la sfida era ancora più difficile perchè qui era richiesto di svelare anche qualcosa di noi  stesse e la cosa, come sempre,  mi ha spiazzato

Nota a piè di pagina n 2: avevo pensato  anche di cercare l'abbinamento nella musica, ma non ci sono riuscita: abbinare Mozart a un muffin? Troppo compatto il secondo per la perfetta armonia del primo.
Abbinare allora il muffin a Verdi che traduce in musica le mie lacrime e le mie arrabbiature?
E’ vero che il muffin è un dolcetto americano ma da qui ad abbinarlo a Riccardo,  governatore di Boston, fascinoso protagonista del Ballo in Maschera ce ne passa.
Un muffin alle violette per  l'infelice Violetta Valery? Non mi sembrava il caso anche se mi hanno regalato una gelatina alla violetta che devo trovare il modo di valorizzare e che avrebbe potuto in qualche modo arricchire il "Muffin Traviata"
Peggio che peggio sul versante poesia: si mangia mai nelle poesie di Emily Dickinson? nulla nelle sue liriche mi evoca un muffin, anche se nella sua casa di Amherst  magari qualche muffin sarà stato sfornato..


14 commenti:

  1. Mele e semplicità. Quella semplicità disarmante di Anne. Quell'essere dimesso ma farsi notare proprio perchè non prepotente.
    Insomma, mi piace anche questo tuo abbinamento. Mi piacciono gli stessi libri che ami tu e sono felicissima di ritrovarti ancora qui, in sfida, ed alla grande!
    Buonanotte.
    Nora

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Alcuni libri sono come dei vecchi amici: si torna a rileggerli volentieri e ogni volta si coglie un aspetto nuovo, una frase che ci colpisce e spesso non sono i romanzi più recenti, quelli letti sull'onda di una recensione ma quelli con cui siamo cresciute o che ci hanno accompagnato in un momento particolare.
      E questa sfida mi ha fatto venire voglia di tornarei "vecchi amori"
      Claudette

      Elimina
    2. ....ai vecchi amori, ovviamente (ma sono senza occhiali)
      C.

      Elimina
  2. In un unico post hai saputo descrivere così bene le protagoniste dei libri della Austen che ti meriteresti un bellissimo preio!! Tutto secondo me sta nella semplicità a cominciare da un muffin che però porta ricordi e profumi di casa !

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Forse con il tempo e la maturità si impara ad apprezzare le cose semplici......
      Claudette

      Elimina
  3. Brava! Leggerti è stato come "re-incontrare" delle vecchie amiche. Hai raccontato di donne e ragazze che "vivono" tra le pagine dei miei romanzi preferiti. Alcuni li ho letti e poi riletti ed ora mi hai fatto venire voglia di riportarli sul mio comodino ;-)

    Complimenti davvero per l'interpretazione della sfida dell'MTC!

    P.S. Ho anche preso la tua ricetta: la farò e ti farò sapere! Conoscendomi però ti anticipo che finirò di sicuro per personalizzarla un po', è una tentazione alla quale cedo sempre ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E se si dovesse seguire pedissequamente una ricetta che gusto ci sarebbe a stare in cucina?
      Claudette

      Elimina
  4. Adoro la Austen e i tuoi muffin sono golosissimi!
    :*

    RispondiElimina
  5. A questo punto non posso che cercare Persuasione, che non ho letto... o forse sì, ma quando ero molto giovane e non ero in grado di cogliere lo spessore di certi personaggi, del resto ho amato molto la Austen, ma nessuna delle sue figure femminili mi ha mai colpita. E cercare delle belle mele... le mie preferite sono le Granny Smith <3

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Leggilo e fammi sapere.
      Le Granny Smith? sì ci avevo pensato anch'io ma non mi andavano bene per Anne Elliot, troppo brillanti, troppo croccanti, troppo "vivaci", troppo "appariscenti"........
      Claudette

      Elimina
  6. Persuasion ha segnato per me la riscoperta di Jane Austen, autrice che non avevo apprezzato a 17 anni e che rileggo ogni estate, da tanto mi appassiona. E ogni volta ringrazio quel romanzo "minore", che mi aveva emozionato così tanto, per avermi permesso di riscoprire in tutta la sua grandezza un'autrice che, come dicevo, ha poi segnato la mia formazione, di adulta e di signora old fashioned. Ti dico solo che mia mamma sta meditando di aprire un Jane Austen Book Club qui a Genova e che non passa giorno in cui non si scarichi da you tube una qualche puntata di qualsiasi riduzione televisiva o cinematografica, meglio se in lingua originale. Per dirti la malattia ;-) Sul fronte dell'ispirazione culinaria, concordo: hai scelto una strada più personale (che forse è quella a cui si ambiva, quando si è deciso questo tema), creando un legame fra la personalità solo apparentemente dimessa di Anne Elliott e l'altrettanta apparente "norlamlità" di questi muffins, che sono invece un inno alla grandezza della semplicità, in tutte le sue infinite sfumature. Davvero un'ottima scelta, in tutti i sensi!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caspita, un commento così mi lascia senza parole, come un complimento del professore dopo un bell'esame all'università.....
      Per me Persuasione è veramente il più profondo tra i romanzi della Austen e quello in cui la psicologia del personaggio è più approfondita e - forse - anche la Austen amava molto questo suo personaggio, tanto che è forse l'unico al quale non riserva sorrisi - sia pur garbatamente - ironici.
      Claudette

      Elimina
  7. Jane Austen l'ho scoperta in tarda età, io che sono sempre andata controcorrente rispetto ai libri che leggevano le mie amiche e orgoglio e pregiudizio mi è piaciuto davvero tanto.
    Persuasione non l'ho mai letto, ma se me lo consigli (e direi viste le tue parole ben pesate e gli abbinamenti studiati) ci faccio un pensierino.
    Brava, bellissima la ricetta e tutto il contorno!

    RispondiElimina