Filastrocca di Capodanno:
fammi gli auguri per tutto l'anno:
voglio un gennaio col sole d'aprile,
un luglio fresco, un marzo gentile;
voglio un giorno senza sera,
voglio un mare senza bufera;
voglio un pane sempre fresco,
sul cipresso il fiore del pesco;
che siano amici il gatto e il cane,
che diano latte le fontane.
Se voglio troppo, non darmi niente,
dammi una faccia allegra solamente.
fammi gli auguri per tutto l'anno:
voglio un gennaio col sole d'aprile,
un luglio fresco, un marzo gentile;
voglio un giorno senza sera,
voglio un mare senza bufera;
voglio un pane sempre fresco,
sul cipresso il fiore del pesco;
che siano amici il gatto e il cane,
che diano latte le fontane.
Se voglio troppo, non darmi niente,
dammi una faccia allegra solamente.
Gianni Rodari
Di tutti questi desideri, uno posso realizzarlo sicuramente: il pane sempre fresco.
Per iniziare l'anno con il profumo più buono al mondo, quello - appunto - del pane appena sfornato - questa mattina ho impastato il pane che mi fa ricordare le domeniche mattina della mia infanzia e che è veramente parte della tradizione di famiglia perchè viene dal Veneto, terra d'origine dei miei nonni materni, e il bisnonno, fornaio, pare fosse maestro nel preparare lo
Per iniziare l'anno con il profumo più buono al mondo, quello - appunto - del pane appena sfornato - questa mattina ho impastato il pane che mi fa ricordare le domeniche mattina della mia infanzia e che è veramente parte della tradizione di famiglia perchè viene dal Veneto, terra d'origine dei miei nonni materni, e il bisnonno, fornaio, pare fosse maestro nel preparare lo
INGREDIENTI
500 grammi di farina bianca
poco più di mezzo bicchiere di acqua "appena morta"
2 grossi pizzichi di sale fino
1 cucchiaio colmo di strutto
2 cucchiai di olio
15 grammi di lievito di birra
PROCEDIMENTO
Disporre la farina a fontana sulla spianatoia o in una larga ciotola e versare al centro il lievito di birra precedentemente stemperato con l'acqua appena tiepida (appena morta diceva la mia mamma); iniziare ad impastare aggiungendo l'olio, il sale, lo strutto e ancora un po' d'acqua se l'impasto è troppo asciutto. Deve risultare una palla di pasta abbastanza soda che va lavorata sulla spianatoia a lungo (almeno una ventina di minuti). Mettere la pasta in una ciotola, coperta da un canovaccio, in un posto tiepido e riparato e lasciar lievitare per circa un'ora.
Al termine della lievitazione, quando l'impasto sarà raddoppiato di volume, stenderlo, a mano o con il mattarello, non più alto di un centimetro e posizionarlo sulla teglia coperta di carta da forno.
Con un coltello tracciare sulla superficie delle incisioni incrociate, formando delle losanghe e pungere il centro di ogni losanga con i rebbi di una forchetta e salare leggermente la superficie.
Con un coltello tracciare sulla superficie delle incisioni incrociate, formando delle losanghe e pungere il centro di ogni losanga con i rebbi di una forchetta e salare leggermente la superficie.
Infornare in forno ben caldo (250°), abbassando poi a 220°. per evitare che si secchi troppo. Quando la superficie è dorata, sfornare e lasciar riposare. Tagliarlo lungo i segni delle losanghe e servire per accompagnare salumi oppure lenticchie e cotechino.
nota a piè di pagina n. 1 : il bisnonno diceva che una volta questo pane era basso e schiacciato (da cui il nome) perchè era senza lievito ed era friabile perchè le donne di casa lo lavoravano a lungo.
nota a piè di pagina n.2 : la mia mamma lo serviva anche con i "fasoi in poceto", altro classico della tradizione veneta nella quale io però non mi sono ancora cimentata.
nota a piè di pagina n.3: so che le puriste del pane si scandalizzeranno, ma se non ho voglia o tempo per impastare uso la macchina del pane e l'impasto viene perfetto; va però controllata la prima fase dell'impasto per evitare che rimanga troppo asciutto e "sfregugliato" (sbriciolato).
nota a piè di pagina n. 4: peccato che le immagini non possano portare con sè anche il profumo....
nota a piè di pagina n. 4: peccato che le immagini non possano portare con sè anche il profumo....
Una ricetta specialissima che devo assolutamente provare appena ho un attimo di tempo, poi, naturalmente, ti farò sapere come è andata!
RispondiEliminaNe approfitto per farti ancora tantissimi auguri di buon anno!
A presto
Certo che svegliarsi il primo dell'anno col profumo del pane appena sfornato, deve essere il massimo della vita! Una cosa che ti rappacifica col mondo intero!!!
RispondiEliminaQuante cose carine sul tuo blog! Davvero complimenti!
RispondiEliminada oggi ti seguo e mi farebbe molto piacere se anche tu facessi un salto da me! :)
A prestissimo!
Veramente un bel pane! Non è difficile immaginarne la bontà ed il profumo! Anche se una di noi due Cuochine ha origine venete non lo conoscevamo proprio! Grazie per avercelo "presentato". Buona giornata!
RispondiEliminaGrazie per aver lasciato il link, è proprio bello questo pane del nonno.
RispondiEliminaPosso solo immaginarne la bontà! Chissà se è fattibile con uno dei miei licolfrutta :)
Un abbraccio cara Claudette