domenica 1 gennaio 2012

Filastrocca di Capodanno

Filastrocca di Capodanno:
fammi gli auguri per tutto l'anno:
voglio un gennaio col sole d'aprile,
un luglio fresco, un marzo gentile;
voglio un giorno senza sera,
voglio un mare senza bufera;
voglio un pane sempre fresco,
sul cipresso il fiore del pesco;
che siano amici il gatto e il cane,
che diano latte le fontane.
Se voglio troppo, non darmi niente,
dammi una faccia allegra solamente. 

Gianni Rodari


Di tutti questi desideri, uno posso  realizzarlo sicuramente: il pane sempre fresco.
Per iniziare l'anno con il profumo più buono al mondo, quello - appunto - del pane appena sfornato - questa mattina  ho impastato il pane che mi fa ricordare le domeniche mattina della mia infanzia e che è veramente parte della tradizione di famiglia perchè viene dal Veneto, terra d'origine dei miei nonni materni, e il bisnonno, fornaio, pare fosse maestro nel preparare lo

SCHISSOTTO

INGREDIENTI
500 grammi di farina bianca
poco più di mezzo bicchiere di acqua "appena morta"
2 grossi pizzichi di sale fino
1 cucchiaio colmo di strutto
2 cucchiai di olio
15 grammi di lievito di birra


PROCEDIMENTO

Disporre la farina a fontana sulla spianatoia o in una larga ciotola e versare al centro il lievito di birra precedentemente stemperato con  l'acqua appena tiepida (appena morta diceva la mia mamma); iniziare ad impastare aggiungendo l'olio, il sale, lo strutto e ancora un po' d'acqua se l'impasto è troppo asciutto. Deve risultare una palla di pasta abbastanza soda che va lavorata  sulla spianatoia a lungo (almeno una ventina di minuti). Mettere la pasta in una ciotola, coperta da un canovaccio, in un posto tiepido e riparato e lasciar lievitare per circa un'ora.
Al termine della lievitazione, quando l'impasto sarà raddoppiato di volume, stenderlo, a mano o con il mattarello, non più alto di un centimetro e posizionarlo sulla teglia coperta di carta da forno.

Con un coltello tracciare sulla superficie delle incisioni incrociate, formando delle losanghe e pungere il centro di ogni losanga con i rebbi di una forchetta e salare leggermente la superficie.
Infornare in forno ben caldo (250°), abbassando poi a 220°. per evitare che si secchi troppo. Quando la superficie è dorata, sfornare e lasciar riposare. Tagliarlo lungo i segni delle losanghe e servire per accompagnare salumi  oppure  lenticchie e cotechino.

nota a piè di pagina n. 1 : il bisnonno diceva che una volta questo pane era basso e schiacciato (da cui il nome) perchè era senza lievito ed era  friabile  perchè le donne di casa lo lavoravano a lungo.

nota a piè di pagina n.2 : la mia mamma lo serviva anche con i "fasoi in poceto", altro classico della tradizione veneta nella quale io però non mi sono ancora cimentata.

nota a piè di pagina n.3: so che le puriste del pane si scandalizzeranno, ma se non ho voglia o tempo per impastare uso la macchina del pane e l'impasto viene perfetto; va però controllata la prima fase dell'impasto per evitare che rimanga troppo asciutto e "sfregugliato" (sbriciolato).

nota a piè di pagina n. 4: peccato che le immagini non possano portare con sè anche il profumo....

5 commenti:

  1. Una ricetta specialissima che devo assolutamente provare appena ho un attimo di tempo, poi, naturalmente, ti farò sapere come è andata!
    Ne approfitto per farti ancora tantissimi auguri di buon anno!
    A presto

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  2. Certo che svegliarsi il primo dell'anno col profumo del pane appena sfornato, deve essere il massimo della vita! Una cosa che ti rappacifica col mondo intero!!!

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  3. Quante cose carine sul tuo blog! Davvero complimenti!
    da oggi ti seguo e mi farebbe molto piacere se anche tu facessi un salto da me! :)
    A prestissimo!

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  4. Veramente un bel pane! Non è difficile immaginarne la bontà ed il profumo! Anche se una di noi due Cuochine ha origine venete non lo conoscevamo proprio! Grazie per avercelo "presentato". Buona giornata!

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  5. Grazie per aver lasciato il link, è proprio bello questo pane del nonno.
    Posso solo immaginarne la bontà! Chissà se è fattibile con uno dei miei licolfrutta :)
    Un abbraccio cara Claudette

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