Purtroppo, avrete detto voi.
Finalmente,
dicevo invece io.
Finalmente, perché a me la neve, nonostante i disagi, i
ritardi, i contrattempi, mette allegria, una sorta di euforia che
travolge e cancella ogni aspetto negativo di un’abbondante nevicata.
Dicevo, perché
in realtà la neve si è feramata a quote più alte, ma qui non si è fatta vedere e io non ho potuto fare
altro che rifugiarmi nei ricordi della nevicata del 2006, quando –
ancora senza Pulce e con un fisico in grado di reggere le idee folli di
mio marito – avevo seguito il sig. Darcy prima in camminate notturne
nei boschi innevati dietro casa e poi in escursioni con le ciaspole nel posto magico.
Senza dimenticare la nevicata prenatalizia del 2009 che ci
aveva colto di sorpresa in un lunedì pomeriggio e ci aveva fatto
rientrare a casa tardi, nel buio più pesto, lungo la strada del
lago, silenziosa, deserta, con la Pulce – recuperato al nido dopo una
lunga camminata nella neve che aveva trasformato in stracci gelati i
miei eleganti stivali da ufficio - che ci guardava con gli occhi sgranati
e che reclamava per la fame.
E a casa? “mort el föc e fregia l'aqua”,
come si dice qui….
Niente corrente, riscaldamento morto e frigorifero vuoto
se non fosse stato per una pentola di brodo (di quello buono), avanzo
del bollito della sera precedente, e sei canederli allo speck, omaggio
di un ex collega trentino.
Credo che siano stati i canederli più buoni
che abbiamo mai mangiato.....
Non ho osato accostamenti insoliti e non mi sono lanciata in esperimenti arditi; ho usato due ingredienti trentini (lo so, lo so .... l'Ampezzano non è in Trentino e nemmeno in Alto Adige...), acquistati nella nostra scorribanda prenatalizia all'Artigiano in Fiera e gelosamente tenuti da parte per un'occasione speciale: la mortandela della Val di Non e il filetto di maiale affumicato, più morbido e aromatico dello speck.
per il brodo
700 grammi di reale di manzo
1 carota
1 cipolla
1 gamba di sedano
1 spicchio di aglio
2 foglie di alloro
sale grosso q.b.
sale grosso q.b.
per i canederli
300 grammi di pane raffermo tagliato a cubetti di circa 1 cm di lato
2 uova
200 ml di latte
40 grammi di grana grattuggiato
1 cucchiaio di farina (scarso)
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
2 pizzichi abbondanti di sale
200 grammi tra mortandela e filetto di maiale affumicato tagliati a cubetti piccolissimi
Procedimento
per il brodo
(io seguo l'insegnamento materno e schiumo prima di aggiungere le verdure...)
Ho messo la carne in una pentola alta, l'ho coperta con l'acqua e ho portato a bollore; ho schiumato con il mestolo forato e aggiunto le verdure mondate e lavate quando non si forma più schiuma. Ho salato (poco perchè si può aggiustare dopo), fatto bollire a fuoco moderato per un paio d'ore, senza chiudere completamente la pentola con il coperchio. Ho tolto la carne e le verdure con il mestolo forato e ho filtrato il brodo, assangiandolo per valutare se era saporito.
per i canederli
Ho tagliato il pane (la mia era una pagnotta tradizionale, senza pretese, a mollica compatta) a cubetti, eliminando la crosta.
Ho messo i cubetti in una terrina ampia, ho mescolato due uova con il latte e ho versato il liquido sul pane.
Mentre il pane si ammollava (20 -30 minuti, amalgamandolo ogni tanto), ho tagliato la mortandela e il filetto a cubetti piccolissimi (2/3 mm) e tritato il prezzemolo.
Ho mescolato poi il pane con le mani: le indicazioni di Monica sono perfette per capire se la consistenza è quella giusta: l'impasto è risultato morbido, non inzuppato e non troppo appiccicoso.
Ho aggiunto il grana grattuggiato, il prezzemolo, il sale e i cubetti di mortandela e filetto, mescolando velocemente; ho unito la farina (un po' meno del previsto) e impastato con le mani, in modo da compattare l'impasto e distribuire gli ingredienti ino modo uniforme.
Il composto è,come dice Monica, leggermente colloso, ma non troppo umido.
Con le mani bagnate ho formato una pallina di impasto delle dimensioni di 3-4 cm di diametro come prova.
In una pentola più piccola ho portato il brodo a bollore e ho fatto la fatidica prova, immergendo un canederlo nel brodo e lasciandolo cuocere, abbassando il fuoco e lasciando qualche spunto di ebollizione. Il canederlo, meraviglia delle meraviglie, è rimasto perfetto nella sua forma, senza "deslenguarsi" (il mio terrore in ogni preparazione di questo tipo)
Sono quindi passata alla preparazione degli altri canederli (ne sono venuti in totale 12) e alla cottura di quelli da servire a cena, in una sera di vento, senza neve.
Con le mani bagnate ho formato una pallina di impasto delle dimensioni di 3-4 cm di diametro come prova.
In una pentola più piccola ho portato il brodo a bollore e ho fatto la fatidica prova, immergendo un canederlo nel brodo e lasciandolo cuocere, abbassando il fuoco e lasciando qualche spunto di ebollizione. Il canederlo, meraviglia delle meraviglie, è rimasto perfetto nella sua forma, senza "deslenguarsi" (il mio terrore in ogni preparazione di questo tipo)
Sono quindi passata alla preparazione degli altri canederli (ne sono venuti in totale 12) e alla cottura di quelli da servire a cena, in una sera di vento, senza neve.
Nota a piè di pagina n. 1: non era il primo esperimento di canederli, perchè - innamorata delle Dolomiti - li avevo già preparati tempo fa, ma era ora di riproporli. La sfida mensile dell'MTC ha il merito di "impormi" termini e scadenze per cucinare piatti che, altrimenti - presa dai mille impegni quotidiani - rimanderei a data da destinarsi (tendente all'infinito futuro)
Nota a piè di pagina n. 2: una decina di giorni fa ci è capitato di tornare a casa, piuttosto tardi, con la spesa appena fatta, e di trovare la sorpresa della casa buia e fredda per un guasto dovuto al maltempo che interessava l'intero paese (inutile quindi chiedere ospitalità al nonno). L'insolita atmosfera di un'improvvisata cena a lume di candela (che in alcuni momenti per il numero di lumini e candele che brillavano in giro oper la cucina aveva assunto l'aspetto di una seduta spiritica) non è è stata gradita però dalla Pulce ....
Nota a piè di pagina n. 3: le nevicate al di là delle Alpi a noi hanno portato giornate terse di sole, cielo azzurro e vento che taglia la faccia e solleva la neve sulle cime al di là della finestra....
Già solo per l'atmosfera intima e casalinga che hai saputo creare meriteresti un bacio, per non parlare della magnifica ricetta: adoro i canederli, mi rimettono in pace col mondo... come la neve...
RispondiEliminaNon avendo la neve mi sono accontentata dei canederli....
EliminaClaudette
I canederli e l'inevitabile richiamo alla montagna rivivono qui nella tua ricetta, con la reinterpretazione del ricordo attraverso prodotti particolari.
RispondiEliminaRivisiti l'idea dei salumi che vengono abitualmente usati per prepararli, ma rimanendo nei luoghi da cui scaturiscono.
Brava, bel piatto, caldo e avvolgente, perfetto anche per una cena a lume di candela, con il fuoco che scalda il brodo e l'aroma che si diffonde e scalda i cuori ed i palati.
Ecco vedi? Ho sempre da imparare: conosco la 'volgare' mortadella, ma non avevo mai sentito parlare di mortanDela.
RispondiEliminaMa temo che il suo gusto affumicato mi piaccia tanto. Come questi canederli, del resto!
:-*
E' urgente una visita in Val di Non , allora.... oppure aspetti dicembre e vai all'Artigiano in Fiera a Milano oppure cerchi (e trovi!) in internet...
EliminaClaudette
La mortadella della Val di Non mi manca.... mi sa che devo trovarne uno spacciatore!
RispondiEliminaAnche per me i canederli mi fan venir in mente la neve, la montagna, la tranquillità. Sarà per questo che mi piacciono tanto?
A presto
Nora
Stessi suggerimenti dati a Gaia, qua sopra: gita in Val di Non, visita all'Artigiano in Fiera (tu hai il vantaggio di essere a Milano, ma devi aspettare dicembre), trovare uno "spacciatore"....
EliminaClaudette
Ecco, non sono mai riuscita a definire bene quella particolare emozione che mi prende ogni volta che mi ritrovo nel bel mezzo di una nevicata... euforia, giusto, è proprio così. Adoro la neve e sto soffrendo perchè sono due anni che non riesco a fare una bella camminata in un bel paesaggio imbiancato, nel silenzio ovattato, con la neve che scricchiola sotto ai miei piedi. Bellissimo! E bellissimi i tuoi canederli... proprio quello che ci vuole per riscaldarsi un po' :)
RispondiEliminaAnche a noi mancano (tanto!) le ciaspolate in mezzo alla neve, nel silenzio incanatato dei boschi altoatesini.
EliminaCi accontentremmo anche di una neve più casalinga, ma - ancora una volta -niente da fare!
Claudette
Magari ti rifai con la neve che dovrebbe arrivare domani...
RispondiEliminaIntanto grazie per questa ricetta che sa di buono...
So che ha nevicato nella verde Brianza, ma qui sul lago nulla: un paio d'ore di fiocchi grandi e pesanti che si sono dissolti appena a terra .
EliminaClaudette
Qui sta nevicando da stamattina e le mie figlie fanno il tifo affinché domani le scuole rimangano chiuse, oggi abbiamo patito parecchi disagi ma confesso che la prima vera nevicata dell'inverno ha sempre il suo fascino!
RispondiEliminaChissà che stasera la neve non arrivi anche da voi... prepara gli stivali!
.. Non ho mai assaggiato i canederli ma ho il sospetto di essermi persa qualcosa di molto buono...
Niente neve, peccato.....
EliminaNon hai mai assaiggito i canederli? provali.... mio fratello ne parlava con un certo disprezzo e li definiva "gnocconi di pane, pesanti e indigesti"; poi li ha assaggiati e si è ricreduto.
Claudette
E' arrivata la neve? Qui in pianura si, ma poiché ora piove, abbiamo un simpatico pantano marrone!
RispondiEliminaIo odio la neve cittadina! ahahahahah!
Sai cosa mi piace dei tuoi post? l'atmosfera che riesci a dargli, mi sembra di essere li con te e scambiare quattro chiacchiere fra amiche, mi piacciono le tue foto, sono vere! Niente atmosfere finto provenzale, niente legni consumati e scorticati per creare il look finto rustico di campagna, niente accessori di peltro e trine ingiallite finta casa della nonna! Evviva le case vere, con le nostre stoviglie veramente consumate da noi!
Ti auguro buon weekend e passeggiate sulla neve!
Le mie foto sono vere e bruttine....e io a volte mi sdiliquisco davanti a più artistiche composizioni e a immagini scattate da chi padroneggia tecnica e macchina fotografica.
EliminaPerò hai ragione, sono "genuine": il tavolo è quello della mia cucina, le tovaglie quelle che stanno sul terzo scaffale dell'armadio della biancheria e le stoviglie quelle che usiamo io, il sig. Darcy e la Pulce, con qualche concessione ai pezzi preziosi ereditati da nonno decoratore ceramista
E le tue parole mi fanno tanto, tanto piacere....
Claudette
p.s.: niente neve, comunque....
Buoni i canederli!!! E come sono ancora più gustosi certi piatti quando fuori fa freddo! Anche qui in Toscana è arrivata la neve, ma bisogna fare una mezz'oretta di macchina per trovarla, così mi accontento guardandola sulle montagne... Eleonora
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