lunedì 29 giugno 2015

Castelli in aria


C'era una volta una contadinella che si chiamava Mariettina. Un pastore le regalò una ricotta. La ragazzina, tutta contenta, mise la ricottina in un cestello che si pose in testa e si diresse al mercato. Strada facendo pensava:- Ora vado al mercato, vendo la ricotta, con i soldi ricavati compro una gallina che mi farà tante uova.Con i soldi ricavati comprerò una coniglia che mi farà tanti coniglietti, poi li venderò e comprerò un maiale che ingrasserò bene. Lo venderò e comprerò una mucca che mi farà tanti vitellini e vendendoli guadagnerò molti soldi. Mi comprerò tanti abiti eleganti e una bella casetta con balconcino, così quando mi affaccerò, tutti mi saluteranno con un inchino:
- Buongiorno signorina! Mariettina era tanto convinta che un giorno si sarebbe trovata in quella situazione che, senza accorgersene, fece un bell'inchino. Naturalmente la ricotta che aveva sul capo cadde a terra e non potè comprare proprio nulla. 
 
C'era una volta Claudette Fiordisambuco che aveva, nel prato  dietro casa, qualche piantina di  frutti di bosco e dalla finestra della camera del suo figliolo, detto la Pulce, controllava  ogni mattina la maturazione  dei lamponi e dei ribes; pochi i primi, inaspettatamente abbondanti i secondi che occhieggiavano in piccoli grappoli tra le foglie. 
Di fronte all’insperato raccolto,  Claudette iniziò a costruire castelli in aria:
"Potrei con questi ribes arriccchire  la macedonia, ma sarebbe una fine banale per questi frutti..... potrei sformare dei  muffins ai ribes, ma sarebbe una  fine ingloriosa per il meraviglioso colore delle bacche appena raccolte ..... potrei preparare una  crostata con una mousse voluttuosa al cioccolato, rendendola più fresca e leggera con questi frutti asprigni, ma non sarebbe  una torta da merenda, adatta allo zaino della Pulce….
Allora potrei preparare una composta, ma il signor Darcy non ama i semini......

Messa alle strette (i frutti di bosco hanno la spiacevole caratteristica di essere delicati ed effimeri) Claudette  decise che i ribes avrebbero mantenuto il loro splendido colore, trasformandosi in una limpida gelatina
 E così in un pomeriggio di domenica Claudette pulì,  lavò, passò, pesò,  bollì,  schiumò, assaggiò….. e rimase rimasta deliziata: aveva ottenuto una gelatina perfetta,  dolce senza essere stucchevole, con la giusta punta di asprigno

E ancora un volta, Claudette -   che per sogni, per chimere e per castelli in aria l'anima ha milionaria -   immaginò  crostatine per lo spuntino in ufficio, crepes  profumate per sognare  le merende altoatesine, la  torta con la mousse di cioccolato resa vivace da un velo di gelatina di ribes.....
"Ma che buona questa gelatina...  - si disse ancora una volta Claudette - Peccato non aver avuto ancora più ribes ....." e diligente invasò la preziosa gelatina bollente in un barattolo nuovo, di vetro, che in un attimo si crepò e si ruppe in cento in schegge acuminate
 
L'unica gelatina di ribes che la Claudette Fiordisambuco potè gustare, per consolarsi, fu quella  rimasta sul fondo della pentola.....

Gelatina di ribes

Ingredienti
ribes
zucchero (il 30% del peso del succo di ribes)
limone (il 10% del peso del succo di ribes)

 Procedimento
 

Mondare i ribes, sgranando i grappolini delicatamente,  lavarli , passarli con il passaverdure usando il disco con i fori più stretti e raccogliendo tutto il succo in una pentola d'acciaio con i bordi alti,  pesare il succo ottenuto, aggiungere lo zucchero nella proporzione di  circa un terzo del peso del succo di ribes e il limone nella proporizione di circa il 10% del peso del succo di ribes, mescolare e portare ad ebollizione; eliminare la schiuma e lasciar bollire per 15 - 20 minuti (per capire se la gelatina è pronta o si fa la solutra prova di una goccia su un piattino freddo di freezer oppure la si lascia raffreddare, rimetendola poi sul fuoco per pochi minuti se risulta ancora troppo liquida.        



Nota a piè di pagina: mai capitata prima, nella mia vita di produttrice di marmellate, confetture e gelatine una disavventura simile...mi sarei mangiata le mani.....

11 commenti:

  1. noooooo!!! accidenti che sfortuna!!! ma come mai??? chissà però quanto avrai gustato quel piccolo assaggio di profumi e sapori favolosi! ci saranno altri ribes e ci saranno altre gelatine ! baci grandi!!!

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    1. Ma sì, l'anno prossimo ci riproverò coi ribes e magari avrò anche più lamponi!
      Claudette

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  2. che triste finale, immeritato per giunta ! spero almeno tu non abbia lavato troppo in fretta mestoli e pentole, così da poter raccogliere col dito quel che era rimasto e assaggiando pensare a quel che farai il prossimo anno. ciao marina

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    1. Infatti ho recuperato con un dito tutta la gelatina sulle pareti della pentola, senza ritegno.... era così buona!
      Claudette

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  3. Accidenti che sfortuna... un po' come la mia salsa di fragole, un solo vaso, deliziosa, fatta apposta per guarnire il gelato e per la giusta occasione, aspetta oggi e aspetta domani, quando mi sono decisa ad usarla era andata a male, furba vero?

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    1. Forse dobbiamo imparare a cogliere l'attimo, cara Lolle, anche nelle piccole cose come una salsa di fragole o una gelatina di ribes!
      Buona estate!
      Claudette

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  4. com'è cresciuta anche la tua pulce!
    :-*

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  5. Che peccato... ma com'è possibile che sia successa una cosa del genere?

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  6. E ti credo che ti saresti mangiata le mani!!!! Pensa che nella Casetta Gialla, nel mezzo del terreno oramai diventato una selva (il Martirio ha così poco tempo per curarsene che la Natura ha ripreso il sopravvento), crescevano tre cespugli di ribes.
    Un paio di anni fa, non conoscendo affatto la pianta, il Martirio pensò bene di estirparli (completi di bacche già belle mature) pensando ad una pianta infestante.....
    In valle risuonano ancora le mie grida.....
    Nora

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  7. Mai successo... e dire che in quanto a marmellate e conserve anche io non scherzo.
    Comunque, qui mi dicono si sia rotto il cristallo di una doccia (2 metri per 1,5)... hai idea del numero di schegge? Credo di avvicini a infinito...
    V.

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